Tesla: perché gli attivisti protestano contro lo stabilimento a Grünheid

Lo scorso venerdì circa 800 manifestanti hanno preso d’assalto lostabilimento diTeslaa Grünheide, in Germania. Il giorno dopo centinaia di cittadini hanno marciato verso la fabbrica per protestare contro l’allargamento dell’industria, checomporterebbe l’abbattimento di un’intera foresta circostante, provocando seririschi ambientali per l’ecosistema e per le riserve idriche della regione. La fabbrica di Grünheide garantisce lavoro a circa 12.000 persone eè l’unica base di produzione di Tesla presente in Europa. Nel corso della manifestazione di venerdì, la polizia è riuscita a impedire agli attivisti del gruppoDisrupt Tesladi entrare all’interno della fabbrica,come sottolineato da Elon MusksuX. Sempre sul social dell’ad diTeslail gruppoDisruptha celebrato le azioni di protesta dei giorni scorsi. Ci sono statidiversi scontri con la polizia locale, e alcuni manifestanti sarebbero stati arrestati. Una stazione vicina è stata temporaneamente bloccata a causa dell’azione degli ambientalisti. Gli attivisti indossavano maschere sul volto e cappellini di colore blu, per sottolineare lo sfruttamento della riserva di acqua potabile della zona. La Gigafactory tedesca aveva in programma una giornata di stop alla produzione per questo venerdì già da gennaio. Tuttavia, a causa delle manifestazioni, Tesla ha deciso di lasciare a casa tutti i suoi dipendenti,come riporta Rtl. Per molti cittadini tutto il complesso industriale di Tesla, cheproduce circa 300.000 auto elettriche l’anno, rappresenta un grosso rischio per l’ambiente e per l’utilizzo eccessivo delle riserve di acqua. L’azione dei manifestanti è volta anche a sottolineare i problemi ambientali in Bolivia e in Argentina, legati all’estrazione del litio, utilizzato per le batterie dei veicoli elettrici che l’azienda produce in grande quantità. Le proteste nei pressi della fabbrica vanno avanti da diversi mesi. Nel dicembre scorso, tra i manifestanti c’era ancheCarola Rackete, attivistacandidata al Parlamento europeo con il partito Die Linke, che in passato ha lavorato con l’Ong Sea-Watch. Inoltre, il dibattito pubblico nei confronti della Gigafactory è attivo dalla data dell’inaugurazione dell’impianto, nel 2022. Da allora gli ambientalisti hanno continuamente preso parte a manifestazioni dirette a contrastare il funzionamento del complesso industriale. Già al momento dell’apertura dell’impianto veniva sottolineatoquanti alberi fossero stati abbattuti per costruire lo stabilimento,e quanta acqua potabile sarebbe stata utilizzata. Ecco perché un’ulteriore espansione della Gigafactory, voluta da Musk per duplicare la produzione, porterebbe maggiori danni all’ecosistema della zona. La questione è in ogni caso controversa, dato che la fabbrica produce veicoli elettrici, mezzi considerati più sostenibili e in grado di ridurre la concentrazione di gas serra causata dai combustibili fossili dei veicoli tradizionali. I manifestanti diDisrupt Teslapuntano a incentivare l’uso dei mezzi pubblici rispetto alle macchine private, anche se elettriche. «Invece di produrre Suv per pochi, dobbiamo costruire bus per tanti»,ha detto ad Abc News Ole Becker, portavoce del gruppoDisrupt Tesla. Ora,come riporta Deustche Welle, i manifestanti stanno cercando di capire se l’espansione verrà approvata, prima di intervenire con altre manifestazioni.