Plastic e Sugar Tax: due tasse, due diversi destini

Una rinviata ancora, l’altra invece passa fra le polemiche. Da prima della pandemia, con la legge di Bilancio del 2020 licenziata a fine 2019 dal Governo Conte, si attendevano sviluppi su 2 tasse: laPlastic tax,pensata nell’ottica della lotta al consumo di plastica(in questo caso ridurre quella industriale e non solo), elaSugar tax, pensata per limitare i consumi di bevande analcoliche edulcorate. Le 2 tasse erano state rinviate a più riprese a partire dal 2021: ora perla settima volta è stata rinviata la tassa sulla plastica (fino al luglio 2026), mentre laSugar tax partirà invece dal primo luglio 2024 ma in misura ridotta per i primi 2 anni. Le due tasse riguardano un gettito intornoai 650 milioni di euro annui. LaPlastic tax di fatto è l’imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego (Macsi), ovvero quelli che hanno funzione di contenimento, protezione, consegna merci o prodotti alimentari e monouso. La tassa è stata fissata nella misuradi 0,45 euro al chilogrammo di materia plasticae vale per pellicole, fogli, pellicole, bottiglie, buste, vaschette alimentari, per alimenti, contenitori in tetrapak, imballaggi in polistirolo espanso, pluriball e altre tipologie di prodotti in plasticapensati per essere usati solo una volta. Per diminuire la circolazione di plastica i produttori, importatori o consumatori dovrebbero dunque pagare un’imposta dal valore fisso di 0,45 euro per ogni chilo di prodotti in plastica, venduti o acquistati; sono invece escluse dall’applicazione le plastiche compostabili e quelle ottenute da riciclo, oltre che i dispositivi medici e gli imballaggi farmaceutici. LaSugar taxche partirà in forma ridotta a luglioè invece immaginata per diminuire il consumo dellebevande zuccherateche impattano sullasalutepubblica. L’idea è tassare il consumo di 10 euro (a partire dal 2026) per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.Nella versione iniziale, ovvero nei primi 2 anni, i valori stabiliti saranno 5 euro per ettolitro e 0,13 per chilogrammo. Ovviamente, mentre nel settore della plastica i produttori tirano un respiro di sollievo per il settimo rinvio,Assobibe(Associazione Bevande Analcoliche legata a Confindustria)tuona contro la mossa del Governo:“Apprendiamo di un emendamento bollinato del Governo volto a non rinviare l’attuazione della Sugar tax,l’imposta che colpisce le sole bibite anche quando prive di zucchero. A poche settimane dalla data di entrata in vigore, prevista per il 1° luglio 2024, se confermata, rappresenta una doccia fredda dopo le ripetute dichiarazioni sul non voler vessare le imprese e le rassicurazioni date al comparto anche nelle ultime settimane sul tema”. Dichiarazioni fatte ancor prima della conferma dell’emendamento del Governo. Ilpresidente diAssobibe,Giangiacomo Pierini, ha anche specificatoche«non è immaginabile che il costo della Sugar tax venga assorbito dall’industria,per cui c’è da aspettarsi unincremento dei prezzicon danni per i consumatori che acquisteranno di meno, noi stimiamo volumi in diminuzione del 16%». Allo stesso tempo Pierini immagina danni anche «per l’intera filiera perché da parte delle imprese ci sarà un minore acquisto di materia prima e di packaging. Questa norma anche se dimezzata delle aliquote, aumenta la fiscalità del 14% per litro di bevanda e colpisce il 100% dei nostri prodotti, per cui non c’è possibilità di intervenire». PerAssobibe,l’emendamento è stato unasorpresa. «Avevamo spiegato al ministro Urso la situazione. Abbiamo aderito al carrello tricolore contro l’inflazione, e la Sugar tax aumenterà l’inflazione. Abbiamo spiegato al ministro Lollobrigida quali saranno gli impatti della norma sull’agricoltura -ha aggiunto Pierini- Tutti ci avevano confermato che non c’era la volontà di nuove tasse, soprattutto prima dell’estate. E poi, la sugar tax aggiunge altri 70 adempimenti burocratici. Scoraggia gli investimenti visto l’aumento della fiscalità in un Paese dove già le tasse sono alte. Per noi è stato una sorpresa». La partita, però, potrebbe essere ancora aperta: «Auspico che si riesca a correggere l’emendamentoe che si determini, per la sugar tax, lo stesso destino della plastic tax», ha concluso il presidente diAssobibe.