Mamme: 3 libri per rompere gli stereotipi

Santificate e abbandonate. Esaltate e sfruttate. Desiderate, ma solo se rispondono ai requisiti giusti.Le mamme, che festeggiamo oggi,sono tantissime cose. Soprattutto, sonodivise tra una narrazione che vuole farne un modello ideale a cui tutte dovrebbero aspirare(e guai a loro se non lo fanno)e una realtà che a quella stereotipia sfugge. Madri sole, mancate, d’anima, di sangue, lesbiche, trans, imperfette, senza unlavoroo costrette a lasciarlo, madri cattive, madri che sono prima di tuttosoprattutto donne, persone. Anche se tuttǝ, persino loro, sembrano dimenticarselo. Noi per laFesta della Mammavogliamo regalarti (e regalarci) qualcheriflessione che ci aiuti a combattere quella “mistica della maternità”fatta di pregiudizi e stereotipi per aiutarci a ricostruirne un’immagine più vera e reale, che parli delle esperienze concrete delle donne che vivono (o non vivono nelle forme in cui la immaginiamo) questa condizione e liberarci tutte e tutti, almeno un po’. Dare la vita, di Michela Murgia, Rizzoli, 128 p. 15€ Rompere gli stereotipi, ribaltare le convenzioni, creare nuove relazioni e modi di stare insieme, aprire nuove prospettive quando parliamo digestazione per altri. Dentro illibro postumodi Michela Murgia, uscito a 5 mesi dalla morte, c’è tutta la potenza delle sue riflessioni. Oltre i legami di sangue, il possesso, la visione esclusivamente biologica del rapporto madre-figli e il binarismo dei ruoli di genere che modella la nostra società, c’è un modo diconcepire (ed esperire) la maternità slegandola dalla gravidanzacon cui troppo spesso viene ancora identificata. Domande scomode e risposte a volte ancora più scomode. Uno sguardo e un’analisi necessari perscardinare il modo in cui pensiamo le madri, chi non lo è e vuole, o non vuole, diventarlo. Mamme d’Italia, di Monica D’Ascenzo e Manuela Perrone, Il Sole 24 Ore, 224 p., 16,90€ Chi sono oggi le mamme in Italia?Cosa vogliono? E, soprattutto, come stanno? A queste (e molte altre) domande risponde il libro edito daIl Sole 24 Oree scritto a quattro mani da Monica D’Ascenzo e Manuela Perrone, che si snoda attraverso unviaggio in sette tappe- scelta, corpo, mente, coppia, amicizia, lavoro e diritti -alla scoperta della realtà dietro lo stereotipo, delle persone dietro “le mamme”. Documenti, dati, riflessioni che esplorano ilpensiero femminile e femministae ricostruiscono il volto multiforme di quei 10,4 milioni di donne che vivono nel nostro Paese con almeno un figlio. Da sole o in coppia, biologiche o adottive, italiane o straniere. Per, dicono le autrici, «dare loro il valore che meritano. Perché il rifiuto del mito della maternità non si trasformi nel suo opposto: il mito del rifiuto della maternità», e dalla sua potenza (per chi lo desidera). Libere, di Ilaria Maria Dondi, Einaudi, 176 p., 15€ Fuori da quell’immaginario che tutte ci ingabbia c’è la libertà.La libertà di essere madri, di non esserlo, di scegliere come diventarlo. Perché se si può essere madri in molti modi, ci ricorda questolibro, quello che ancora non possiamo fare è decidere per noi stesse. Ancora tante, troppe, barriere sociali, economiche, culturali e razziali ci diconocosa dovremmo (voler) essere. Per abbatterle, dobbiamo guardarle per quello che sono, e conoscerle. Iniziando da una domanda che nessuno fa: “perché fai figli?”. Ribaltando la prospettiva, chiedendociperché le identità delle donne devono identificarsi con le loro vicende riproduttive. Lo abbiamo recensitoqui.