Jane Goodall incontra studenti e studentesse a Roma: «Fate la differenza e sorridete ogni giorno»

Jane Goodall incontra studenti e studentesse a Roma: «Fate la differenza e sorridete ogni giorno»

 

È stato un momento emozionante quello vissuto da studenti e studentesse presenti alCinema Troisi di Roma, che nella mattinata del 2 maggio hanno avuto l’opportunità di incontrare l’attivista Jane Goodall e presentare i loro progetti del programmaRoots & Shoots. Cambiare si può, questo è il nome dell’incontro, è stato anche unmomento di profonda riflessione su quello che è il pensiero che ha mosso Goodall nella sua vita: la forte connessione tra uomo e natura, da non considerare come elementi separati ma come nodi di una stessa rete. «Stiamo lavorando moltissimo sui diritti della natura», ha raccontatoSilvia Francescon, responsabileAgenda Ecologia di Unione Buddhista Italiana. La visione antropocentrica che a lungo ha dominato il pensiero, infatti, ha portato l’essere umano a credere di essere l’unico essere senziente, comportando anche implicazioni etiche, portando a giustificare la sofferenza prodotta dall’uomo sull’animale, come accade per esempio negliallevamenti intensivi. Ma per portare avanti il cambiamento iniziato dall’antropologa britannica c’è bisogno dell’impegno e del lavoro delle nuove generazioni: per questo motivo, da ormai molti anni, ilJane Goodall Institute– ha raccontatoDaniela De Donno, presidente della filiale italiana dell’Istituto – non si occupa solo di tutelare gli animali, ma anche di istruire i giovani e le giovani della Tanzania, proprio dove sorge la foresta di Gombe, dove Goodall ha lavorato per tantissimi anni. I progetti degli Istituti E, come detto, proprio le giovani generazioni sono state protagoniste della giornata: saliti sul palco, i ragazzi e le ragazze hanno presentato a Jane Goodall e al pubblico i propri progetti realizzati per l’uomo, l’ambiente e gli animali, come per esempiol’importanza del riciclo dei cellulari inutilizzati nelle scuole italiane o le sfide legate all’economia circolaree al risparmio energetico, ma anche all’urgente necessità di proteggere labiodiversitàe sostenere le persone più fragili all’interno della nostra comunità. In particolare, sono intervenuti gli studenti e le studentesse dell’Istituto Comprensivo “Parco della Vittoria”di Roma, delLiceo “Terenzio Mamiani”, sempre di Roma, delcorso di laurea triennale Animal Care dell’Università di Padova, dellaScuola Giapponesedi Milano e dell’Istituto Comprensivo “San Nilo”di Grottaferrata. I ragazzi e le ragazze dell’Istituto “Parco della Vittoria”, per esempio, dopo aver letto la biografia di Jane Goodall hanno pensato a come trasmettere tutte le emozioni che hanno provato scoprendo la vita dell’antropologa, hanno realizzato un “grande libro” pensato dalla classe e realizzato con la tecnica a spruzzo. Dalliceo “Terenzio Mamiani”, invece,le esperienze dei ragazzi che hanno partecipato ai Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) incardinati sui progettiRoots & Shoots; ancora, le studentesse del corsoAnimal Carehanno presentato il personale progettoAction for Biodiversity Italy – ForEverWildche promuove la conoscenza e la tutela delle specie faunistiche italiane in pericolo di estinzione. Infine, parola ai più piccoli: dapprima laScuola Giapponesedi Milano e poi l’I.C. “San Nilo”hanno presentato le loro idee nel contesto dei progettiRoot & Shoots,dimostrando grande impegno per un grande tema come quello della tutela degli ecosistemi nonostante la tenera età. L’auspicio di Jane Goodall A conclusione dell’evento, ha preso parola Jane Goodall, che attraverso la sua esperienza di vita dedicata all’osservazione degli animali,ci ricorda una verità fondamentale: noi, in quanto esseri umani, non siamo i soli esseri senzienti su questa Terra: «Gli animali, come noi, hanno una mente, dei sentimenti, e possono essere tristi o felici. Ho passato tutta la mia vita a osservare gli animali, ma c’è una cosa che noi umani non abbiamo ancora capito: noi siamo come loro, siamo solo una delle specie viventi sulla Terra». Goodall, che a inizio aprile ha compiuto 90 anni,ripone molta fiducia nelle generazioni future: i progettiRoots & ShootsdelJane Goodall Institutesi svolgono in 70 Paesi del mondo, e in ciascuno di essi giovani e giovanissimi stanno giocando la loro partita. Ma la fiducia dell’antropologa è generale, rivolta non solo nei confronti degli uomini, ma anche della natura stessa: «Ho visto dei posti che sono stati completamente distrutti dall’uomo, ma con il tempo si sono rigenerati. La natura ritorna». «Lo spirito umano è indomabile – ha poi concluso – ognuno di noi lascia ogni giorno una traccia nel mondo, e ogni giorno possiamo decidere se fare la differenza.A ognuno di voi dico: fate la differenza e sorridete ogni giorno. Forse questo mondo sta attraversando un momento triste, ma verranno giorni migliori». Il giorno precedente all’incontro con gli studenti romani, il 1° maggio sul palco al Circo Massimo Jane Goodall ha raccontato i suoi esordi nel mondo dell’etologia: «Mi sono innamorata di Tarzan ed ero gelosa perché ha sposato la Jane sbagliata. E ho deciso che sarei andata in Africa. Sono stata la prima persona a cercare di imparare come si comportavano (gli scimpanzé, nrd) e ho scoperto che sono simili a noi». In seguito all’esperienza in Tanzania, Goodall ha deciso di tornare in Europa: «Incontravo dei giovani che non avevano più speranza perché noi adulti avevamo compromesso il loro futuro».