Guuud Niuuuz: il Canada riconosce la proprietà aborigena di 200 isole (e altre cose belle)

Guuud Niuuuz: il Canada riconosce la proprietà aborigena di 200 isole (e altre cose belle)

 

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali. L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita dibiodiversitàpresentano dati e trend in peggioramento. Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te. Il Canada e le 200 isole per gli indigeni Il governo della Columbia Britannica, provincia facente parte dello Stato canadese, ha siglato per la prima volta uno storico accordo cheha riconosciuto la proprietà aborigena di 200 isole a largo della costa occidentale del Canada: «Potremmo trovarci di fronte in un’aula di tribunale, avremmo potuto litigare per anni e anni, ma invece abbiamo scelto una strada diversa. Ci sono voluti creatività e coraggio per creare un mondo migliore per i nostri figli», hadichiaratoil ministro delle Relazioni con gli indigeni della Columbia Britannica,Murray Rankin. L’accordo sancisce definitivamente la proprietà di queste isole cheva alla nazione indigena Haida, per un territorio pari a circa 1,3 milioni di acri. «Questo accordoaumenterà le opportunità e la prosperità per il popolo Haida, per l’intera comunità e per l’intera provincia – ma sarà anche un esempio per le nazioni indigene – non solo nella Columbia Britannica, ma in tutto il Canada», ha sottolineato il premier della Columbia BritannicaDavid Eby. La nuove legge francese sul compost Da gennaio in Francia è entrata in vigoreuna nuova leggecherende obbligatorio il riciclo dei rifiuti organici. Fino all’anno scorso ilcompostaggio, che consiste nel processo naturale di riciclo della materia organica come foglie e avanzi di cibo, era una misura facoltativa che diventava obbligatoria solo per le famiglie e le imprese che generavano più di 5 tonnellate all’anno di rifiuti organici. Invece con la nuova legge tutti i residenti dovranno differenziare i propri rifiuti, anche se non sono previste specifiche sanzioni per i trasgressori. Il governospera di dimezzare entro il 2025 il totale dei rifiuti prodotti ogni anno, che allo stato attuale ammontano a circa82 kg di rifiuti organici pro capite. Il compost, oltre a ridurre gli scarti, è utile per creare dei fertilizzanti da usare nell’agricoltura. I leader religiosi indonesiani aiutano l’azione ambientale In Indonesia si stanno attivando diversi leader religiosi islamici per sensibilizzare la comunità credente e la popolazione locale sulle questioni ambientali e la crisi climatica in corso: «Il nostro difetto come esseri umani è stato quello di trattare la Terra solo come un oggetto. Più siamo avidi nei confronti della natura, prima arriverà il giorno del giudizio», haammonitoil Grande ImamNasaruddin Umar. Negli ultimi anni i capi religiosi delle moschee si sono accorti del vastoinquinamentoe dellaperdita di biodiversitàche sta coinvolgendo la nazione. Di fronte a questi trend negativi i religiosi si sono attivati per fondere gli insegnamenti islamici con gli sforzi di conservazione ambientale, per indicare la protezione dell’ambiente come un obbligo per i credenti. Inoltre le moscheegreenhanno avviato dei progetti per l’edilizia sostenibile e per installare le fonti rinnovabili su larga scala. Il Bangladesh usa i trasmettitori satellitari per tutelare i coccodrilli Per tutelare la popolazione dei coccodrilli di acqua salata presenti nel Paese, il Dipartimento forestale del Bangladesh hautilizzatoper la prima volta dei trasmettitori satellitari su due di questi animali, rilasciandoli poi nelle mangrovie del Sundarbans. Successivamente lo stesso processo è stato ripetuto su altrettanti esemplari. Il sistema di monitoraggio è stato implementato percomprendere le abitudini di questa specie e per identificare i punti di nidificazione, il tasso di mortalità e le abitudini quotidiane. Grazie ai dati raccolti sarà possibileproteggere al meglio i coccodrilli, che da tempo sono in grave pericolo di estinzione.