Unrwa: 450.000 palestinesi sfollati con la forza da Rafah

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha dichiarato che ampie zone diRafah, nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto, sono diventateuna “città fantasma”dopo che450.000 persone sono state sfollate dall’areanell’ultima settimana cercando riparo dove possibile, anche tra macerie e dune di sabbia. “È difficile credere che solo una settimana fa ci fossero più di un milione di persone rifugiate qui -ha scrittosu X la portavoce dell’UnrwaLouise Wateridge – Le persone affrontano costante stanchezza, fame e paura. Nessun posto è sicuro. L’unica speranza è un cessate il fuoco immediato”. Prima che Israele iniziasse a invadere Rafah, che secondo il Governo guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu è l’ultima roccaforte di Hamas, si stima che vi si trovassero circa1,3 milioni di persone: in questi mesi si erano rifugiate lì dopo aver evacuato il resto della Striscia di Gaza, colpito dagli attacchi di Tel Aviv. Le nuove operazioni israeliane nel nord di Gaza hanno provocato lo sfollamento di altre 100.000 persone. In una dichiarazione, il segretario generale delle Nazioni UniteAntonio Guterressi è dettosconcertato dall’escalation delle attività militari israeliane a Rafahe dintorni, nel sud della Striscia di Gaza: “Questi sviluppi impediscono ulteriormente l’accesso umanitario e peggiorano una situazione già disastrosa. Allo stesso tempo, Hamas continua a lanciare razzi indiscriminatamente”. Secondo Guterres “per la gente di Gaza, ora nessun luogo è sicuro”. Ma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che «la catastrofe umanitaria di cui si parlava non si è materializzata, né si materializzerà». Il Segretario Generale ha ribadito il suo appello perun immediato cessate il fuoco umanitarioe peril rilascio di tutti gli ostaggida parte di Hamas, chiedendo anche la riapertura immediata del valico di Rafah e il libero accesso umanitario in tutta Gaza. L’agenzia delle Nazioni Unite per gli affari umanitari,Ocha, ha riferito che i partner continuano a lavorare per ripristinare i servizi sanitari presso ilNasser Medical Complexdi Khan Younis, una città nel sud della Striscia di Gaza, che dovrebbe riaprire formalmente nei prossimi giorni. L’ospedale era stato messo “completamente fuori servizio” a febbraio, aveva riferito l’Organizzazione Mondiale della Sanità 3 mesi fa. Hadeel Radwan, la madre sfollata di un neonato che si trova nella zona occidentale di Tal al-Sultan, un campo profughi palestinese nella Striscia di Gaza, a ovest di Rafah,ha dettoall’Afpdi essere terrorizzata dai continui bombardamenti e di soffrire la carenza di acqua potabile e altre forniture: «Ho subitoun taglio cesareoe muovermi velocemente, sotto minaccia, sarebbe stato difficile per me», ha raccontato, mentremolti altri residenti sono fuggiti. Il conflitto in corso, secondo il ministero della Sanità locale, gestito da Hamas, ha provocato l’uccisione da parte di Israele di più di 35.170 persone. Tra le fila israeliane, le vittime provocate dall’attacco di Hamas del 7 ottobre sono state 1.200. Oltre alle morti, la guerra continua a generare anche milioni di sfollati: secondoi datipubblicati martedì dall’Internal Displacement Monitoring Center, il conflitto ha innescato il più alto numero di sfollati interni da quando i dati sono diventati disponibili sia per la Palestina che per Israele nel 2008, lasciando l’83% della popolazione sfollata internamente in meno di 3 mesi, con il 40% a Rafah e bisogni umanitari acuti. Nell’ultimo trimestre del 2023 sono stati registrati a Gaza3,4 milioni di sfollati interni.Alla fine dell’anno, spiega il rapporto, circa 1,7 milioni di persone vivevano in condizioni di sfollamento interno nella Striscia di Gaza, tutte con gravi esigenze umanitarie. La violenza globale, in totale, ha causato un numero record di sfollati interni l’anno scorso: i conflitti in corso in tutto il mondo hanno costrettopiù di 68 milioni di persone a lasciare le proprie casealla fine del 2023. Si tratta della cifra più alta da quando i dati sono diventati disponibili, 15 anni fa.