Uk: stop alle sigarette per i nati dopo il 2009

 

Che il fumo faccia maleè un dato di fatto, ma non basta questa consapevolezza per impedirne la diffusione. È una questione che si affronta diversamente a seconda delle nazioni e pochi giorni fa ilRegno Unitoha deciso di introdurre unalegge per vietare di fumare alle persone nate dal 2009 in poi. Sebbene, secondo alcuni oppositori alla norma in Parlamento, il divieto potrebbe essere controproducente, il Regno Unito intende varare un regolamentoper creare «la prima generazione di non fumatori» in assoluto. Oltremanica la percentuale di fumatori è scesa dagli anni Settanta a oggi, macontinua a causare circa 80.000 morti all’anno. Il divieto varrebbe anche per i dispositivi come lasigaretta elettronica. Sta avvenendo qualcosa di simile inItalia, con principi e limiti ben diversi, dove aTorinoil Comune ha approvato una delibera che introduceun divieto di fumo anche all’aperto a meno di 5 metri da altre persone, a meno di un consenso esplicito.Il divieto si fa totale in presenza di bambini e donne in gravidanza. Per i trasgressori ci sarà unamulta di 100 euro. Ora occorre attendere il regolamento, ma la città si sta dividendo fra perplessità e sollievo. Davanti alloIadd, scuola di design in una zona pre centrale della città, gli studenti, di età compresa fra i 20 e i 25 anni, non sembrano preoccupati. «I miei amici fumano – dice Matteo – ma se a qualcuno desse fastidio non avrei problemi a spostarmi». E anche persone di età più avanzata, come Antonio che ha 57 anni, non appaiono molto turbate. «Pazienza – risponde – vorrà dire che mi sposterò più in là. Di solito fumo a casa mia o al parco».I dubbi riguardano l’applicazione del divieto. Epat Ascom, che riunisce gli esercenti, ha posto un problema: i dehors. Se èdifficile controllare per strada, o alla fermata del pullman,a meno di non creare un esercito di vigili urbani, presso bar e ristoranti potrebbe essere più semplice. «La norma lascia interdette le categorie commerciali interessate– commenta Vincenzo Nasi, presidente diEpat Ascom– perché non esplicita come avverràl’applicazione nei luoghi di ristoro all’aperto. Se alla fermata del bus nessuno controllerà, tra i tavoli di undehorslo farà l’esercente, andando ad aggiungere ulteriore onere e una nuova difficoltà a quelle già esistenti». L’associazione lamenta poi di non essere stata coinvolta. Del resto, si tratta di una delibera arrivata su proposta di un consigliere, il radicale Silvio Viale, che manca ancora di un provvedimento attuativo. Della bontà dell’idea è però convintoGuido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici Torino, che spiega il concetto di«fumo di terza mano». Una persona asmatica potrebbe avere reazioni già nelle vicinanze di una persona con i vestiti impregnati di fumo. «I posti significativi – spiega Giustetto – sono le fermate dei bus. Il limite dei 5 metri potrebbe evitare assembramenti in quelle situazioni.Sono queste norme a fare la differenza nel diminuire i fumatori sui grandi numeri, più delle singole terapie». Perché per Giustetto subentra la pressione sociale: chi accende una sigaretta fra altre persone può essere mal visto e, magari, allontanarsi o spegnerla. La posizione diDonatella Tubino, presidente dellaLega Italiana per la Lotta ai Tumori di Torino, è ancora diversa. «Non ho mai visto niente di proibito che abbia funzionato– obietta – e non credo neanche nei controlli, facciamo attenzione a non esagerare dall’altra parte.Bisognerebbe invece spiegare il rischio, ma voglio essere positiva, spero che questo possa dissuadere le persone dalle sigarette». Anche per il suo ruolo, naturalmente, Tubino è contraria al fumo a prescindere. «Saremmo felicissimi se Torino fosse “smoking free” – aggiunge – anche perché l’odore della sigaretta può dare fastidio o creare situazioni di poca tolleranza, oltre al problema ambientale per chi getta il mozzicone per terra». Per capire cosa potrà accadere basta dare un’occhiata a 120 km di distanza, perchédal 1° gennaio 2025 a Milano entrerà in vigore il bando alle sigarette in tutti gli spazi pubblici. È un regolamentoper la qualità dell’ariaapprovato nel 2020 che contiene divieti ai tabagisti, dato che le sigarette aggiungono inquinanti all’aria.Niente fumo presso fermate di mezzi pubblici e taxi, cimiteri, centri sportivi e aree cani.Per le aree pubbliche serve una distanza di ben 10 metri da altri e questo esclude le zone affollate, conmulte da 40 a 240 euro. Per ora, le sigarette elettroniche non subiranno limitazioni.