Il patto dei sindaci per una Pianura Padana in cui si possa respirare

Il patto dei sindaci per una Pianura Padana in cui si possa respirare

 

“Respirare un’aria pulita è un diritto fondamentale di tutte e tutti noi”. Dirlo, scriverlo e leggerlo potrebbe sembrare una banalità ma evidentemente non lo è, al punto che questa semplice frase è diventata il punto cardinale di partenza per ilPatto dei Sindaci per unaPianura Padanache respiri, ideato e firmato dai primi cittadini diMilano, Bologna, Torino, Venezia e Treviso. Ildocumentoè stato così presentato e siglato nel corso dell’incontroLe città cambiano arianel capoluogo lombardo, alPiccolo Teatro Studio Melato, proprio ieri in concomitanza conlaGiornata Mondiale della Terradel 22 aprile. Nell’occasioneGiuseppe Salaper Milano,Matteo Leporeper Bologna,Stefano Lo Russoper Torino,Luigi Brugnaroper Venezia eMario Conteper Treviso hanno lanciato un appello comune con cui hanno chiesto sia alGovernoinvestimenti urgenti sul trasporto pubblico locale e fondi per la sostituzione delle caldaie obsolete sia all’Unione europeaun piano straordinario per la qualità dell’aria nella pianura padana. “Siamo consapevoli che quando parliamo di aria non possiamo limitarci a indossare le lenti del perimetro comunale, come se un confine tracciato dall’uomo potesse fermare l’aria, ma dobbiamo necessariamente considerare l’interaPianura Padana”, dice il loro testo. E infatti l’iniziativa non si è conclusa qui, perché subito dopo sono successi altri fatti abbastanza eccezionali. In poche ore altri80 Comuni italianihanno rapidamente sottoscritto il Patto, che prende il via principalmente per difendere la salute delle persone in un’area come quella dellaPianura Padanacapace di accogliere 23 milioni di abitanti, di generare circa il 50% del Pil del Belpaese e di registrare contemporaneamente il primato negativo per concentrazione di polveri sottili, seppure quasi dimezzate dal 2022 a oggi. Tra le cause principalici sono gli allevamenti intensivi, il riscaldamento domestico e il traffico. Come hanno denunciato gli ultimi dati raccolti e diffusi daLegambiente, addirittura 7 città vengono definite “fuorilegge” perché, nel primo trimestre del 2024, hanno oltrepassato le soglie massime di polveri sottili consentite in un’intera annata. Essere il luogo che ospita la nascita di questoPattoha perMilanoun valore simbolico importantissimo, perché se da un lato è la metropoli in grado di dare vita a manifestazioni straordinarie comelaDesign Week del Salone del Mobile e del FuoriSalone, appena conclusa con grande successo, dall’altro al contempo è notoriamente un centro urbano alle prese con il problema dellosmog. Esattamente due mesi fa inLombardiasono scattate misure ad hoc contro l’inquinamento atmosferico, con lo stanziamento regionale di 30 milioni di euro per la qualità dell’aria. Le norme attivate riguardavano il traffico, il riscaldamento e l’agricoltura. In quegli stessi giorni, la domanda sulla bocca di tutti i cittadini meneghini era:Milano è davvero sul podio delle città più inquinate del mondo?Nel frattempo si calcola chela crisi ambientalepreoccupi l’82% dei cittadini, che chiedono alle istituzioni e alle imprese di mobilitarsi per contrastareil cambiamento climatico. “Ci impegniamo a sostituire tutte lecaldaie comunali a gasolio, a continuare a piantumarenuovi alberi, a promuovere misure volte a decongestionare i Comuni daltraffico veicolare, a investire sultrasporto pubblicoe a incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili. Siamo consapevoli, altresì, che le nostre forze, ma soprattutto le nostre risorse, non bastano e per questo chiediamo, con un’unica e forte voce,all’Italia e all’Europadi essere al nostro fianco in prima linea”, dichiara ora ilPatto dei Sindaci per la Pianura Padana, chiamando a gran voce esecutivo eUe per averli al proprio fianco in questa battaglia.