Europee: ecco come l’aborto divide i gruppi politici

La questione deidiritti riproduttiviè ancora una volta all’ordine del giornoin vista delleelezioni Europeeche si terranno l’8 e il 9 giugno. Proprio il 9 giugno di 2 anni fa, il Parlamento Ue ha emesso una risoluzione checondannava l’arretramento nei confronti delle libertà e dei diritti delle donne,in risposta alla decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di rovesciare la sentenzaRoe vs Wade(che garantiva la possibilità di interrompere una gravidanza)e alle decisioni negative di alcuni Stati membri. Nel giugno 2022,il Parlamento europeo haesortato“i Paesi Ue a depenalizzare l’aborto, eliminare e combattere gli ostacoli all’aborto sicuro e legale, all’accesso all’assistenza sanitariae ai serviziSrhr (Sexual and reproductive health and rights, ndr), senza discriminazione alcuna. Il personale medico non deve negare alle donne l’assistenza all’aborto per motivi religiosi o di coscienza, poiché ciò mette a repentaglio la vita della paziente”. La risoluzione ha evidenziato in particolare ildivieto di aborto de factoentrato in vigore in Polonia, menzionando anche Malta (dove l’Ivg è illegale), la Slovacchia (dove è limitato), l’Ungheria e l’Italia, dove ildiritto all’abortoè minacciato dall’alta percentuale di medici obiettori di coscienza. Un’altra risoluzione, approvata il 7 luglio 2022(con 24 voti a favore, 115 contrari e 38 astenuti), ha chiesto che l’Ivg fosse inclusa nellacarta dei diritti fondamentali dell’Unione europea,per garantire a tutte le donne la possibilità di accedere liberamente all’assistenza sanitaria riproduttiva e offrire una protezione contro le restrizioni in vigore nei singoli Stati.Questo traguardo è stato raggiunto proprio pochi giorni fa.L’appello del luglio 2022 è stato ripreso anche dallaFrancia, dove a marzo ildiritto all’aborto è entrato in Costituzione. Tuttavia, oggi, la libertà di interrompere una gravidanza è ancora una questione che genera polarizzazioni politiche in Ue: ilgruppo dei conservatori e riformisti europei (Ecr)affermano nel loro manifesto di voler “difendere la vita, dal suo concepimento fino alla sua fine naturale”,mentre il gruppoIdentità e Democrazia(Id)non condividono una posizione comune sulla questione, ma diversi partiti abbracciano idee restrittive. Per esempio, lo scorso anno il tedescoAlternative für Deutschlandl (Afd)ha votato contro la proposta di vietare unalegge nazionale(risalente all’epoca nazista) che impedisce ai medici di fornire informazioni sulle procedure di aborto nel Paese. IlPartito popolare europeo di centro-destra (Epp), il più grande gruppo politico del Parlamento, rimanediviso sulla questione,ma la maggior parte dei suoi deputati concorda sul fatto che l’aborto dovrebbe rimanere unaquestione di competenza nazionale. E quali sono, invece, le posizioni degli “altri”? Il gruppo dellaSinistra(Left)ha sempre sostenuto il progetto di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali europea, così come iVerdie iSocialisti e Democratici(S&D),che nel loro manifesto affermano che“le donne devono avere il controllo della propria vita e un accesso libero e completo ai diritti della sfera della salute sessuale e riproduttiva”. Allo stesso modo, il gruppo liberaleRenew Europesta spingendo per un maggiore allineamento sui diritti di aborto sulla base delPatto Simone Veilche chiede un maggiore impegno paneuropeo in materia diparità di genere.