La Nasa deve determinare il “Tempo Lunare Coordinato” entro il 2026
La Casa Bianca ha incaricato laNasadi studiare (e scovare) un modoperleggere l’ora sulla Luna. Il referente dell’Ufficio Americano per le Politiche Scientifiche e Tecnologiche (Ostp), l’ingegnera Arati Prabhakar, ha chiesto all’agenzia spaziale di formare un team, unendosi con le altre agenzie statunitensi e internazionali del settore, per determinare il sistema di riferimento temporale della Luna. LaNasadovrà quindi riuscire ascegliere un solo fuso orario per il nostro satellite e gli altri corpi celesti.La deadline per portare a termine il progetto e per istituire ilTempo Lunare Coordinato(Ltc) è dicembre2026. L’obiettivo della richiesta della Casa Bianca èdisporre di un fuso orario lunarein vista dellemissioni previste per i prossimi anni.Infatti,poiché c’è meno gravità sulla Luna, il tempo sul satellite scorre più velocementerispetto alla Terra (parliamo di 58,7 microsecondi al giorno). Kevin Coggins, alto funzionario dellaNasaper le comunicazioni e la navigazione, ha spiegato infatti che un orologio atomico collocato sulla Luna scandirebbe il tempo a una velocità diversa rispetto a un orologio che si trova sulla Terra. Un’altra funzione delTempo Lunare Coordinatosarà anche fornire un punto di riferimento per ilcronometraggio dei veicoli spaziali lunari e dei satellitiche richiedono la massima precisione per il completamento delle missioni. Tra i programmi futuri dellaNasa:l’invio diastronauti sulla Luna a partire da settembre 2026con il programmaArtemis,il cui obiettivo è stabilire una base scientifica che possa rappresentarel’anticamera per future missioni su Marte. Artemisè unprogetto di esplorazione spaziale, sia automatizzato che con equipaggio, condotto dallaNasae da altre aziende specializzate in voli spaziali commerciali, oltre a partner internazionali tra cuiEsa,JaxaeCanadian Space Agency(Csa).Anche l’Italia partecipa alla missioneArtemiscon una base di terra, ilCentro di Simulazione e Controllo Missioni Robotiche Lunari, in fase di sviluppo alla sedeAltecdi Torino, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. In mancanza di una standardizzazione del tempo lunare unificato, risulta difficilegarantire che i trasferimenti dei dati tra i veicoli spaziali siano sicurie che lecomunicazionitra Terra, satelliti lunari, basi e astronauti sianoperfettamente sincronizzate. Nel tempo, queste differenze potrebbero generareerrori nella mappaturae nella localizzazione delle posizioni sullaLunao in orbita. Gli orologi e i fusi orari della Terra operano in base alTempo Coordinato Universale (Utc), riconosciuto a livello mondiale, che si basa su una rete di orologi atomici ubicati in diverse località del mondo. Questi misurano i cambiamenti nello stato degli atomi e generano una media che determina il tempo così come lo conosciamo. Ebbene, la Casa Bianca chiede allaNasadiriprodurre lo stesso meccanismo per essere in grado di conoscere l’ora esatta sulla Luna. Per raggiungere l’obiettivo prefissatoentro il 2026potrebbe essere necessaria la collocazione di orologi atomici in diversi punti dellaLuna. Per portare avanti tranquillamente il progetto, l’Ostpsuggerisce chei 36 Paesi aderenti alla missioneArtemis(Italia inclusa) sottoscrivano uno specifico accordointernazionalein merito alle modalità operative di ciascuno Stato nello spazio e sulla Luna.Tra questi 36 firmatari non ci sono né la Russia né laCina.