Parigi scommette sul public housing per promuovere l’integrazione

Quanto può costare l’affitto di un appartamento aParigicon2camere da letto e vista sulla torre Eiffel? Se vivi in un’abitazione di proprietà pubblica offerta a prezzi accessibili grazie al sistema delpublic housing,600 euro al mese. È questo il caso di una delle persone a basso reddito che l’anno scorso si è vista assegnareun appartamento nel lussuoso 7° arrondissement pariginoall’interno del complesso pubblico Îlot Saint-Germain, in precedenza riservato agli uffici del ministero delle Forze Armate. La struttura ospita anche unapalestra sotterranea e un asilo nido. La città di Parigi ha fatto dell’edilizia socialeuno dei suoi capisaldi per promuovere quello che è stato definito come l’obiettivo della “mescolanza sociale”e consentire così laconvivenza negli stessi quartieri di persone di estrazione sociale molto diversa. La volontà politica è di far restare nel cuore della città iparigini a basso e medio redditoe i piccoli imprenditori che altrimenti non potrebbero permettersi di pagare i canoni d’affitto al valore di mercato. Oggi un quarto dei residenti parigini vive in abitazioni accessibiligrazie alpublic housing(alla fine degli anni ’90 erano il 13%). L’obiettivo che la città si è data è di raggiungere il40% entro il 2035. Tra i principali beneficiari troviamo insegnanti, infermieri, studenti universitari, fornai e macellai. Per ottenere l’assegnazione bisogna avere un reddito che non superi determinate soglie: dauna simulazionesul sito della pubblica amministrazione francese, un nucleo familiare formato da 3 persone per fare richiesta di abitazione nel 7° arrondissement deve avere un reddito inferiore a 66.333 euro.Maserve anche una buona dose di fortuna e pazienza: leliste d’attesavanno anche oltre i 6 anni. Parigi è al settimo posto tra le città più costose del mondosecondo l’ultimo sondaggio dell’Economist. Il mercato immobiliare è alle stelle come in molte altre metropoli colpite dallacrisi abitativa: il prezzo medio per acquistare un appartamento di circa 100 metri quadrati nel centro parigino è di 1.300.000 euro, secondo i dati pubblicati dallaCamera dei notai di Parigi. Le iniziative di edilizia socialedella capitale francese sonotra le più ambiziose d’Europa(insieme all’esempio virtuoso diVienna). La città ha il diritto di acquistare in prelazione gli immobili messi in vendita da soggetti privati e di riconvertirli inpublic housing. Il consigliere comunale incaricato degli alloggi pubblici ha a disposizione un budget annuale di 625 milioni di euro. Negli ultimi 30 anni, l’amministrazione ha costruito o ristrutturato più di 82.000 appartamenti per famiglie con figli. I canoni vanno da 6 a 13 euro al metro quadro a seconda dei redditi familiari. Sono state costruite anche 14.000 unità abitative per studenti negli ultimi 25 anni, con prezzi che in certi casi partono da 250 euro al mese. C’è poi la OngParis Habitat, che gestisce 125.000 unità abitative accessibili nelle quali vive in affitto 1 parigino su 9. Diversi sforzi sono stati fatti anche percontenere il fenomeno degli affitti brevied evitare che interi quartieri come Le Marais finissero per diventare residenze per turisti.Le regoleconsentono ai proprietari di affittare generalmente solo la prima abitazione per un massimo di 120 giorni all’anno. Oltre arendere possibile la permanenza dei parigini in città, le politiche locali sono state determinanti anche per lasopravvivenza delle attività commercialiche alimentano il fascino del tessuto cittadino. Pensiamo all’odore inconfondibile di dolci appena sfornati fuori dalleboulangerie, ai negozi di formaggi e ai piccoli artigiani che lavorano da generazioni dietro una vetrina. Se molte di queste attività esistono ancora è perché il 19% dei negozi locali vengono dati in locazione proprio dal Comune, che sceglie a quali esercizi destinare gli spazi cercando di mantenere unequilibrio tra l’offerta di servizi essenziali e la diffusione delle grandi catene.