Bioarchitettura dagli scarti vegetali e… piccole grandi idee per il Pianeta

Bioarchitettura dagli scarti vegetali e… piccole grandi idee per il Pianeta

 

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per ilcambiamento climaticoecontro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno. Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario. Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri? Ricehouse Ricehouseè una Società Benefit che inizia il suo percorso come startup nel 2016 con l’obiettivo dicreare un impatto positivo sulla società, promuovendo un cambiamento responsabile. Si tratta di un esempio concreto dibioarchitettura ed economia circolareche, grazie allo sviluppo di una linea di prodotti per l’edilizia derivante dall’impiego degliscarti di lavorazione agricola e industriale del riso, offre la possibilità di risolvere i problemi ambientali direttamente connessi alle loro pratiche di smaltimento degli scarti stessi. Ricehouse, infatti, si pone l’obiettivo di realizzare soluzioni abitative sostenendo ilriutilizzo della paglia, delle argille e della lolla di riso- normalmente considerati scarti dei campi -come materiale da costruzione, al fine di attivare un processo virtuoso dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Riciclabilità, riutilizzo, assenza di sostanze organiche volatili e formaldeide, riduzione di CO2, made in Italy, sono i pilastri su cui si basa l’attività diRicehouse. L’azienda, che per i suoi progetti utilizza qualcosa già presente in natura, come appunto gli scarti della filiera risicola, è convinta che sia possibile raggiungere standard di efficienza energetica e di costruzione senza impattare sull’ambiente, sviluppando e la commercializzando prodotti innovativi per le costruzioni, 100% naturali e che si dimostrino anche portatori di un’elevata efficienza termica e acustica, di comfort abitativo, salubrità degli ambienti ed eco compatibilità. I-tes Nata a Torino nel 2016 da un’intuizione di Michele Santovito,I-tes(Thermal Energy Storage) è una startup innovativa, co-fondata con Noemi Muscarà e Roberto Semino, che progetta, realizza e commercializza batterie di accumulo termico con materiali Pcm (Phase Change Material), cioè materiali che sfruttano il fenomeno fisico del cambio di stato peraccumulare e rilasciare grandi quantità di energia, in altre parole sono in grado di assorbire e rilasciare grandi quantità di calore quando passano da uno stato fisico all’altro, per esempio dallo stato liquido allo stato solido, e viceversa. Si tratta, infatti, di una tecnologia composta da un serbatoio contenente il Pcm e da uno scambiatore di calore necessario per il ciclo di carica e scarica del materiale, che si collega a una sorgente e a un utilizzatore e che sfrutta il fenomeno fisico del cambio di stato per accumulare e rilasciare energia. Le innovative batterie diI-tessono realizzate conmateriali di origine naturale e biologica, grazie alle quali è possibilemigliorare l’efficienza energeticariducendo al contempo gli sprechi negli usi termicie funzionano bene in combinata con tantissimi impianti – sia di nuova progettazione, che in quelli già esistenti – mettendo a sistema le diverse forme di generazione del calore: la termoregolazione e la stabilità di temperatura sono tra le caratteristiche principali di queste batterie, insieme alla versatilità degli usi. Infatti, possono essere installate in tutti i settori, dovel’efficientamento energetico porta un concreto vantaggio. In ambito civile e residenziale le applicazioni principali riguardano abbinamento a teleriscaldamento, apompe di calore, cogeneratori e altre fonti di produzione di energia termica. In ambito industriale la batteria trova spazio in abbinamento, oltre a tutte le applicazioni già elencate per il residenziale, anche per il recupero di cascami termici (waste heat) derivante da dispersione di processi industriali. R5living R5livingè una startup innovativa, nata a Bergamo da un’idea di Cristina Mollis, che sviluppa prodotti per la cura della persona e della casa a basso impatto. Già dal nome possiamo intuire la filosofia dell’azienda, sviluppata intorno ai 5 principiRethink,Refill,Reuse,Reduce,Relax. L’obiettivo diR5livingè quello di offrire un’efficacia di pulizia pari o superiore a quella dei detergenti convenzionali, ma informati e con ingredienti sostenibili, dando un taglio drastico alla plastica usa e getta,eliminando il processo di trasporto dell’acqua- che comporta solo fatica e un costo ingiustificato – e utilizzando sempre di più materie prime di scarto di altre lavorazioni o riciclate. I prodotti per la pulizia e la cura personale, infatti,possono contenere fino al 90% di acqua e sono confezionati in plastica monouso. L’acqua pesa molto e i flaconi una volta finiti vengono gettati:R5living, quindi ha pensato di creare una linea di prodotti con la stessa attività pulente di quelli tradizionali, ma in grado di ridurre l’utilizzo della plastica monouso dei packaging e la quantità di acqua. Tra i prodotti offerti daR5living, per esempio, una gamma completa di prodotti per pulire tutte le superfici di casa, efficaci, ricaricabili, senza consumo di plastica monouso: l’azienda permette, infatti, di acquistare ununico flacone realizzato con materiali riciclati e riutilizzarlo più volte acquistando solo una ricarica. Per il bucato, invece,R5livingha pensato a piccole tabs di detersivo ecologico, oltre che a un innovativo detersivo in foglietti: ne basta metà per un lavaggio di 5kg di indumenti! A proposito diR5living, è importante sottolineare che, lavorando conrePurpose Global- una comunità globale che aiuta imprese e consumatori a misurare, ridurre e bilanciare la propria impronta di plastica e a compensarla attraverso lo sviluppo di progetti infrastrutturali per il riciclo della plastica – l’azienda bergamasca è stata in grado di certificare ciascuno dei propri prodotti comePlastic Negative.