Brasile e Francia investono 1 miliardo di euro per salvare la foresta amazzonica

Dopo 11 anni il presidente franceseEmmanuel Macronè tornato avisitare il Brasile,incontrandoil suo omologo brasilianoLuiz Inácio Lula da Silva. L’incontro di3 giornisi è svolto nella città diBelem,che nel2025ospiterà la conferenza sul climaCop30,perrinsaldare i legami economici e diplomatici fra le due nazioni dopo il turbolento periodo della presidenzaBolsonaro. I due leader hanno colto l’occasione per annunciare in una dichiarazione congiunta ilnuovo piano di investimenti che verrà attuato nei prossimi 4 anni per salvare la foresta amazzonica. Attraverso la collaborazione tra le banche statali brasiliane e l’agenzia di investimenti francese verrà mobilitato1 miliardo di euro per proteggere l’ecosistema. «I presidenti hanno espresso il loroimpegno per la conservazione, il ripristino e la gestione sostenibile delle foreste tropicali del mondoe hanno deciso di lavorare su un programma ambizioso, che include…lo sviluppo di strumenti finanziari innovativi, meccanismi di mercato e pagamenti per i servizi ambientali», èstato affermatonella dichiarazione congiunta. La più importanteforesta pluvialedel Pianeta aveva conosciuto un elevato livello di deforestazione sotto il presidente Bolsonaro ma nel 2023 la distruzione dell’ecosistema è stata dimezzata grazie alle politiche di Lula. Il presidente brasiliano, grazie al nuovo accordo con Macron, vuole accelerare ulteriormente le politiche ambientali a favore dell’habitat naturale, in modo dafermare definitivamente la deforestazione entro il 2030e contribuire allamitigazione del cambiamento climatico. Durante la visita il presidente francese ha conferito l’Ordine Nazionale della Legione d’Onore al leader indigeno e attivista ambientaleRaoni Metuktire, del popolo Kayapo, chefin dagli anni ‘80 si è speso per salvaguardare la foresta pluviale e le popolazioni indigene che vi abitano. «Eri in Europa e ho promesso di venire qui nella tua foresta e di stare con la tua gente in questa foresta tanto ambita. Il presidente Lula e io abbiamo una causa comune», hadichiaratoil presidente francese. L’attivista Raoni, nello stesso incontro,ha chiesto al presidente brasiliano di non approvare la costruzione della ferrovia “Ferrograo”, lunga circa 1.000 km(620 miglia), che comporterebbepesanti ripercussioni sull’ambiente circostante favorendo l’espansione dell’impattante agroindustria brasiliana. Le azioni predisposte dai due governi sono un importante passo perarginare la deriva di un possibiletipping pointdell’ecosistema globale, includendo l’azione delle «popolazioni indigene e delle comunità locali dell’Amazzonia, che hanno un ruolo essenziale nellaprotezione della biodiversità attraverso le loro conoscenze tradizionali e le pratiche di gestione delle foreste», hannocomunicatoi portavoce delle due nazioni. Un’eventuale deforestazione su larga scala della foresta amazzonica avrebbe unimpatto estremamente negativo sulla crisi climatica-ambientale, accelerandola in maniera drammatica, in quanto la foresta diventerebbe un emettitore netto di gas alteranti a causa della sua trasformazione in un territorio simile alla savana. Con l’aumentare dellostress idrico, delconsumo delle risorsee delcambiamento climatico, circail 50% dell’Amazzonia potrebbe raggiungere il punto critico entro il 2050,secondouno degli ultimi studi scientifici.