Bambini rubati: luci e ombre delle adozioni internazionali
L’adozioneè un grande gesto d’amore che si traduce nell’opportunità di unavita migliore per moltissimi bambini e adolescenti. Purtroppo, però,a volte può celare lati oscuri, soprattutto quando l’adozione è internazionale. Questo è quanto emerso datre indagini svolte congiuntamente dai ministeri francesiagli Affari Esteri, Giustizia e Affari Sociali, che hanno evidenziato l’esistenza di molteadozioni internazionali illegali. Il rapporto stilato è stato consegnato nelle mani di Sarah El Haïry, ministra dell’Infanzia, della Gioventù e della Famiglia, che ha condannato lecarenzeburocratiche che hanno permesso il verificarsi di adozioni illegali e sottolineato la gravità di questi fatti anche per le conseguenze che si ripercuotono sulle persone adottate. La ministra ha inoltre esortato le istituzioni aforniresupportoalle persone adottate in condizioni illegali che voglionoritrovare la propria famiglia d’originema che spesso si trovano sole ad affrontare questa difficilissima ricerca. Gli accertamenti svolti dai tre ministeri hanno fatto seguito alla pubblicazione nel 2023 delloÉtude historique sur les pratiques illicites dans l’adoption internationale en France(Studio storico sulle pratiche illecite di adozione internazionale in Francia) firmato dagli studiosi Yves Dénèchere e Fabio Macedo. Ma questo fenomeno non è ovviamente solo francese. InDanimarca: l’unica agenzia che si occupava di adozioni all’estero,la Danish International Adoption (DIA), ha annunciato la cessazione dell’attivitàdopo essere finita sotto la lente dell’agenzia governativa che ha sollevato alcuneperplessità in merito aidocumenti raccolti e alle procedureseguite per le adozioni. In particolare, è stata riscontrata poca trasparenza negli incartamenti relativi alleorigini biologichedei bambini all’estero. Danish International Adoption si è occupata negli anni di adozioni nelleFilippine, inIndia,Sudafrica,Thailandia, aTaiwane inRepubblica Cecae a dicembre 2023 una Commissione d’Appello avevasospeso l’attivitàdi intermediazione dell’agenzia inSudafricaper dubbi nei confronti della legalità del loro protocollo. Questi sono i fatti più rilevanti degli ultimi 18 mesi, ma non si tratta solo di una storia recente purtroppo. Negli anni si sono raccolti appelli di famiglie di alcuni bambini adottati in Europa, negli Stati Uniti e in Australia che sospettavano irregolarità. Alcuni sono stati persinofalsamente registrati come orfanimentre avevano parenti vivi nei Paesi d’origine. Altri hanno parlato di documenti falsificati con il pretesto di rendere più celere il loro trasferimento nel Paese di destinazione. Nel frattempo anche laNorvegiasi sta muovendo per accertare la legittimità delleadozioniinternazionali, come annunciato a gennaio 2024 dalla Ministra per l’Infanzia e la Famiglia, Kjersti Toppe. In questoPaesela maggior parte dei bambini adottati proviene daCorea del Sud, Taiwan, Thailandia, Filippine e Colombiae sono tre le agenzie che si occupano di adozioni internazionali, tutte private: Verdens Barn, InorAdopt e Adoptionsforum. Nella confinanteSveziainvece l’unica agenzia che si occupava di adozioni internazionali lo scorso novembre hainterrottole pratiche inerenti i bambini provenienti dallaCorea del Suda seguito di denunce didocumenti falsiin merito alle origini degli adottati. In tutti questi Paesi si è verificato un sensibilecalo delle adozioni internazionali, in particolar modo negli ultimi tre anni. Anche l’Italia è in crisisu questo fronte ma ciò è dovuto, comeaffermatodalla Commissione per le Adozioni Internazionali (Cai) e dal Forum delle Associazioni Familiari, anche ad altri fattori: la precarietà economica portata dalla pandemia Covid19, la guerra tra Russia e Ucraina, l’interruzione della adozioni in Cina e gli elevati costi delle adozioni internazionali. Ostacoli che rischiano di far perdere di vistail vero obiettivodelle adozioni: garantire aibambini il dirittoa vivere amati in unafamigliae, al contempo, realizzare il sogno delle coppie che vogliono esseregenitori.