Usa: la Corte Suprema dovrà (di nuovo) decidere sull’aborto

Usa: la Corte Suprema dovrà (di nuovo) decidere sull’aborto

 

Ildiritto all’abortonegli Usa torna in mano allaCorte Suprema. Questa volta, di fronte aigiudici dell’Alta corte statunitense c’è ilMifepristone, uno dei due farmaci utilizzati nell’aborto farmacologico el’unico approvato specificamente per l’interruzione di gravidanza. Ieri mattina la Corte ha ascoltato le argomentazioni orali di uncaso che potrebbe limitarne significativamente l’applicazione. L’aborto farmacologicoè diventato sempre più comune e sicuro: lo scorso anno ha riguardato6 interruzioni di gravidanza su 10, rispetto al 53% del 2020 (secondo la nuovaricercadelGuttmacher Institute) epiù di 5 milioni di donne negli Stati Uniti hanno assunto questo farmaco dalla sua approvazione del 2020. Ma a essere messo in discussione è proprio ilprocesso di approvazione del farmacoprodotto daDanco Laboratoirese, soprattutto, l’estensione del suo utilizzo: secondo i querelanti, guidati da un gruppo di medici e organizzazioni anti-aborto,laFood and Drug Administrationnon ha studiato adeguatamente i rischi per la sicurezza prima di approvarloper la vendita e di renderlo più facilmenteaccessibilenegli anni successivi. Inizialmente, infatti, il Mifepristone è stato commercializzato con diverse restrizioni:poteva essere prescritto solo entro le 7 settimane di gestazione e solo i medici potevano prescriverlo, di persona.Nel 2016,laFdane ampliato l’uso. L’analisi di 16 anni di dati disponibili, del modo in cui è stato prescritto in altri Paesi e dei dati di 20 studi aggiuntivi che hanno esaminato la sicurezza e l’efficacia del farmaco ha permesso ai medici di prescrivere il farmacofino alla decima settimana di gravidanza. 5 anni dopo, a causa della pandemia di Covid-19, è stato eliminato anche ilrequisito di erogazione di persona, un cambiamento che è stato reso permanente nel 2023 e che ha permesso che il farmaco potesse essereinviato per posta. Secondo i querelanti, però,i dottori hanno dovuto curare pazienti che soffrivano di complicazioni da Mifepristone. «I nostri medici stanno assistendo in prima persona ai danni inflitti dalle azioni sconsiderate della Fda», ha detto in una conferenza stampa la settimana scorsaErik Baptist, avvocato diAlliance Defending Freedom, mostrandol’etichetta dellaFdaper il Mifepristone secondo cuicirca 1 donna su 25 (il 4%) finirà al pronto soccorso dopo averlo usato. «La Fda deve essere ritenuta responsabile per aver violato il suo dovere di proteggere la salute delle donne». Non solo: la Corte, spiega ilTime, sarà chiamata a decidere anchese l’approvazione dellaFdadel farmaco e le successive modifiche per consentire la consegna via posta violano una legge anti-oscenità del 1873 nota comeComstock Act, applicata alla gestione da parte servizio postale della consegna di prodotti contraccettivi e articoli considerati “osceni”. Secondo i querelanti, infine, “laFdaha agito al di là della sua autorità monitorando rapidamente l’approvazione iniziale del Mifepristone nell’ambito di una disposizione federale per accelerare l’approvazione di ‘nuovi prodotti farmaceutici che sono stati studiati per la loro sicurezza ed efficacia nel trattamento di malattie gravi o pericolose per la vita’”. La Corte Suprema ha deciso di ascoltare il caso, conosciuto comeFda v. Alliance for Hippocratic Medicinedopo che ad agostola sentenza di una corte minore si è opposta alle decisioni dellaFdadel 2016 e del 2021 che hanno facilitato l’accesso al Mifepristone. Ad aprile 2023 un giudice federale in Texas si era schierato con gli attivisti anti-aborto che cercavano un divieto nazionale, sostenendo che laFdanon aveva considerato adeguatamente la sicurezza del farmaco prima di approvarlo. 4 mesi dopo la Corte d’appello del 5th U.S. Circuit di New Orleans aveva annullato la parte della sentenza del giudice relativa al blocco dell’approvazione del Mifepristone, ma aveva stabilito che le successive modifiche (che hanno reso la pillola più facile da ottenere) sarebbero dovute essere revocate. Le restrizioni sono sospese in attesa della decisione della Corte: se entreranno in vigoreincluderanno il divieto di accedere alla pillola per posta, le prescrizioni di telemedicina e il ripristino di un limite di 7 settimane sul suo utilizzo, anche negli Stati in cui l’aborto rimane legale. I giudici, riportano siaCnncheReuters, sono sembrati“scettici” rispetto alla possibilità di introdurre restrizioni a livello nazionale. La prima parte dell’udienza, durata oltre un’ora, si è concentrata sullostanding, ovvero ladimostrazione da parte dei querelanti di essere stati danneggiatitanto da giustificare l’intervento di un tribunale. Un punto particolarmente controverso non solo perché secondo molte analisi la posizione degli oppositori alla pillola abortiva sarebbe debole ma anche perché, secondo alcuni esperti,se fosse dichiarata ammissibile porterebbe a un’ondata di cause legali contro laFdalegate a una varietà di farmaci sulla base di opposizioni ideologiche. Il procuratore generaleElizabeth Prelogar,che discute il caso per l’Amministrazione Biden, ha detto ai giudiciche i querelanti non hanno la giusta posizione legale e ha chiesto alla corte di “porre fine a questo caso”, affermando che i querelanti non sono riusciti a dimostrare, come necessario, di essere stati danneggiati in un modo che può essere riconducibile allaFda. Il giudice capoJohn Robertse il giudiceNeil Gorsuchhanno “tempestato di domande” l’avvocata degli oppositori alla pillola abortivaErin Hawleysul perché i suoi clienti stavano cercando un’azione a livello nazionale invece che unacompensazione più ristrettaapplicata solo ai medici querelanti. Interrogata da alcuni dei giudici, Hawley ha ribattuto dicendo chei suoi clienti avevano la posizione legale necessaria per citare in giudizio. Secondo laAlliance for Hippocratic Medicine, un’organizzazione che unisce 5 associazioni di medici antiabortisti, i loro membri saranno costretti a violare le loro coscienze perché “saranno chiamati a trattare le complicanze dell’aborto” in contesti di emergenza a causa di quelle che chiamano “le azioni illegali dellaFda”. Tra le questioni analizzate, particolarmente rilevante è stata anche l’obiezione di coscienza. Il giudice conservatoreBrett Kavanaughha chiesto se la legge federale garantiscaprotezioni per i medici che si oppongono a fornire un aborto per motivi morali e religiosi: «Solo per confermare la questione definitivamente: secondo la legge federale, nessunmedico può essere costretto contro le proprie coscienze a eseguire o assistere in un aborto, giusto?», ha chiesto a Prelogar. Questo per laCnnsarebbe “un segno che potrebbe non essere convinto che i medici querelanti avessero il diritto legale di portare la loro causa contro laFda”. La decisione della Corte, attesatra la fine di giugno e l’inizio di luglio, potrebbe avere implicazioni profonde sull’accesso alla salute riproduttiva e sul diritto all’aborto negli Stati Uniti. Ma c’è di più: secondoaziende farmaceutiche e biotecnologiche ed esperti, se la Corte suprema deciderà di limitare l’accesso al Mifepristone, ci sarannoimplicazioni anche sulla ricerca e su un’ampia gamma di farmaci e dispositivi, come quelli intrauterini, le pillole per la prevenzione dell’Hiv, la contraccezione d’emergenza e vaccini.