Non solo Neuralink: ecco chi impianta chip nel cervello

Non solo Neuralink: ecco chi impianta chip nel cervello

 

Immagina unchip, posizionato tra ilcranioe il cuoio capelluto, che ha la capacità dicollegarsi via wireless a un’app di intelligenza artificiale.Adesso immagina che questo dispositivo sia in grado ditradurre i segnali cerebrali in un codice informatico,aprendo le porte a una nuova era di interazione mente-macchina. No, non è fantascienza: è il nuovo passo avanti (seppur sperimentale) compiutonel campo delle interfaccecervello-computer. Protagonista di questa storia è Jefferey Keefer, 71 anni, che, durante un intervento chirurgico al cervello per alleviare i sintomi del morbo diParkinson, ha accettato di partecipare a un esperimento. Keefer si è infatti sottoposto a unimpianto temporaneo di un dispositivo sperimentaleche, un giorno, in futuro, potrebbe restituire l’indipendenza ai pazienti paralizzati. Precision Neuroscience, fondata 3 anni fa, nel 2021, ha sviluppato questo chiplungo circa 12 centimetri e sottile quanto un capello umano, composto da 1.025 elettrodiche si conformano alla superficie del cervello. Gli elettrodi, che lavorano insieme a un’app di intelligenza artificiale, sono unponte tra l’attività cerebrale e le azioni digitali,come per esempio il movimento del mouse. Ovviamente è un dispositivo ancora in fase sperimentale, ma l’ambizione diPrecisionèlanciare il suo chip su mercato, offrendo così un supporto alle persone con patologie quali il morbo di Parkinson. In quest’ottica, Benjamin Rapoport, co-fondatore diPrecision, sottolinea l’urgenza di compiere un passo in questa direzione, citando i 400.000 pazienti che vivono con malattie paralizzanti: «Essere un cittadino del mondo, nel 2024, significa comunicare con i propri cari, guadagnarsi da vivere.La capacità di lavorare con un sistema digitale è indispensabile». «Non vogliamo aspettare anni per questi progressi – dice Keefer –Se posso contribuire ad accelerare il processoe a diffondere le informazioni prima in modo che le persone possano trarne vantaggio, perché non farlo?» Una strada ancora in salita Il percorso verso la commercializzazione di queste tecnologie è segnato da molteplici sfide e rivoluzionarie scoperte scientifiche. Neuralink, per esempio, fondata da Elon Musk, è una delle pioniere in questo campo e recentemente ha impiantato il suo primo chip in un paziente quadriplegico che, durante una dimostrazione,ha giocato a scacchi usando il pensiero. Ma la strada verso il successo è disseminata di sfide.PrecisioneNeuralink, insieme ad altre aziende comeBlackrock NeurotecheSynchron,stanno lottando per l’approvazione e l’adozione in campo medico delle loro tecnologie. Con questo scopo,Precisionsta conducendo studi clinici che potrebbero portare all’approvazione dellaFood and Drug Administrationper il loro chip temporaneo. Più nello specifico, il piano dell’azienda èportare su mercato un dispositivo cablato da impiantare nel paziente per 30 giorni e utilizzarlo come strumento di mappatura del cervello ad alta risoluzione per guidare i neurochirurghi durante gli interventi. Ma questo sarebbe solo un primo passo per raggiungere l’obiettivo finale: un dispositivo permanente cherestituisca l’indipendenza ai pazienti paralizzati. L’azienda, nel complesso, sta lavorando per ottenere tutti i permessi necessari entro il 2028,offrendo una nuova speranza a coloro che affrontano le sfide della paralisi. E il futuro sembra promettente per coloro che attendono una nuova speranza attraverso la tecnologia.