I Paesi più felici? Quelli dove non esistono disparità di genere

I Paesi più felici? Quelli dove non esistono disparità di genere

 

Cosa rende un Paese più felice di un altro?È stato dimostrato chenon sono i soldi(ma in fondo avremmo già dovuto saperlo). E allora? Cosa può fare la differenza? Una risposta potrebbe arrivare dall’ultimoWorld Happiness Report. Rilasciato in occasione della Giornata internazionale della felicità, ilrapportoanalizza lapercezione del benessere in 173 Paesi del mondo.Sul podio della classifica ci sonoFinlandia,Danimarca e Islanda,seguite dalla Svezia, Israele, Paesi Bassi, Norvegia, Lussemburgo, Svizzera, Australia e Nuova Zelanda. Cosa hanno in comune la maggior parte di questi Stati? Secondo ilGlobal Gender Gap ReportdelWorld Economic Forum, hanno anche la maggioreuguaglianza di genere. Nellaclassifica annuale delWeftroviamo ai primi 5 posti Islanda, Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda e Svezia. Svizzera e Danimarca sono poco sotto le prime 20 posizioni, Australia e Paesi Bassi tra le prime 30. Coincidenze? Non sembra proprio:è dal 2018 che i posti più alti delle due classifiche sono occupati dagli stessi Paesi,sintomo che una maggiore uguaglianza di genere possa contribuire direttamente alla felicità di chi li abita. Guarda tutte le immagini della gallery>1/2 2/2 Del resto, secondoUn Womensolo 15 Paesi al mondo hanno un capo di stato donna e solo 16 Paesi hanno una donna come capo di Governo. Eppure,2 delle 3 Nazioni più felici al mondo sono guidate da donne: la Danimarca di Mette Frederiksen e l’Islanda di Katrín Jakobsdóttir. Anche stavolta, non sembra trattarsi di un caso: Islanda, Svezia e Finlandia sono elencate tra i primi 5 migliori Paesi per le donne che lavorano secondo ilGlass-ceiling index (Gci) 2024dell’Economist. A rafforzare l’idea di un legame trafelicitàeuguaglianzadi genere non è solo la parte alta della classifica, che al netto di qualche variazione è stabile da diversi anni, ma anche chi si trova ai posti più bassi e, soprattutto, chi perde posizioni. Comegli Stati Uniti, che sono scesi al 23° posto,uscendo per la prima volta dalla top 20. Secondo il rapporto, questo peggioramento “è almeno in parte attribuibile al fatto che gli americani sotto i 30 anni si sentono peggio nei confronti della propria vita”. Questo può essere dovuto a molti fattori, tra cui non possiamo ignorare ildivario salarialepari al 17%, il fatto che gli Usa siano l’unico paese Ocse anon offrire alcun congedo retribuito di maternità o paternità,la perdita di 4 posti nelGlass-ceiling index(in cui sono passati dalla 19° alla 22° posizione) e la battaglia suidiritti riproduttiviche si è aperta nelgiugno 2022 con l’abolizione dellaRoe v Wade. El’Italia? Al41° posto della classifica dei Paesi più felici(sotto Panama e Malta e prima di Guatemala e Nicaragua) e alla 79° posizione (su 146) secondo ilGlobal Gender Gap Report 2023.Metà classifica, più o meno, anche per le opportunità offerte alle donne lavoratrici: dal 2021 siamo fermi al 16° posto, dopo aver raggiunto (nel 2020) e addirittura superato (nel 2018) la media Oecd – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (tra 12 e 13).