L’Arabia Saudita vuole investire 40 miliardi di dollari nell’AI

L’Arabia Sauditaha messo gli occhi sull’intelligenza artificialee vorrebbe istituire unfondo, di oltre40 miliardi di dollari, dedicato proprio all’AI. Considerando lanotevole disponibilità economicadi cui gode la penisola medio-orientale (il suo fondo sovrano ha unpatrimonio di oltre 900 miliardi di dollari) è tutt’altro che remota la possibilità che possa raggiungere il suo obiettivo, cioèdiventare patria del mercato più importante a livello mondiale in questo settore. Secondo quanto riportato dalNew York Times, nelle ultime settimane i rappresentanti delFondo di Investimento Pubblico dell’Arabia Sauditaavrebbero analizzato una possibile partnership conAndreessen Horowitz, una delleprincipalijoint-venturedella Silicon Valley,oltre a valutare l’ingresso nel business di altri investitori. Per ora non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali in merito. Il co-fondatore della società,Ben Horowitz, è amico del governatore del fondo saudita,Yasir al-Rumayyan; probabilmente in queste settimane è stato pianificato anche il ruolo diHorowitzall’interno della gestione del fondo stesso che può essere equiparato solamente aSoftBank, il conglomerato giapponese che per decenni è stato il maggiore investitore al mondo in startup. E proprio aSoftBankl’Arabia Saudita ha versato45 miliardi di dollariin favore delfondoVision(fondo saudita di venture capital con focus tecnologico). L’euforia generalizzata che gravita attorno all’intelligenza artificialeha fatto balzare notevolmente le valutazioni delle aziende del settore, sia private che pubbliche. Per esempio,la startup italo-americanaAnthropicha raccolto più di7 miliardi di dollariin un solo anno e tra i suoi investitori ci sono anche alcuni nomi illustri, comeGoogle. Wall Street sembra essere in fermento perscovare le nuoveNvidiaeOpenAI. Tuttavia, finanziare i progetti di intelligenza artificiale è estremamente oneroso, come ha recentemente spiegato ancheSam Altman, amministratore delegato diOpenAI. Lo stesso Altmanha dichiarato di essersi rivolto all’Arabia Saudita in cerca di finanziamenti per poter aumentare la produzione deichip. Alcune dichiarazioni non ufficiali hanno fatto trapelare che nel sogno tecnologico dell’Arabia Saudita è contemplato ilsostegno ai produttori di chip e didata centerespansivi ma non scartano l’opzione di creare una propria società di intelligenza artificiale. Il primo blocco di investimenti del fondo saudita è fissato per laseconda metà del 2024. Inoltre, si sta valutando se aprire una sedeHorowitznella capitale Riyadh. IlSaudi Tech Fundè tenuto sotto stretta osservazione dai mercati mondiali, essendo l’Arabia Saudita un Paese in cuii diritti umani non sono la priorità.Ma ci sono altri elementi sospetti della scacchiera saudita, comel’investimento di una grande somma di denaro nel 2022 in una società gestita dal genero dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trumpche, naturalmente, è stata interpretata come puramossa politica.