Anche una potenza idroelettrica come il Canada soffre la siccità

 

Spuntano casi disiccitàovunque. Uno degli ultimi episodi èl’emergenza idrica inIndia, che preoccupa cittadini e Governo: a marzo la disponibilità di acqua potabile nei principali bacini ha toccato i livelli più bassi degli ultimi 5 anni. Solitamentegli eventi siccitosiriguardano Paesi che lottano con questo problema da tempo, comel’Italia, dove a febbraiomancava il 64% dell’acqua contenuta nella neve di Alpi e Appennini: così dal Piemonte alle aree attraversate dal Po è già allerta per la carenza di risorse idriche. Da noi inoltre la normativa europea sul “deflusso ecologico” per lariduzione della quantità di acqua prelevabile dai fiumi, che sarà applicata nel 2025, spaventa i campi e le risaie che saranno danneggiati in caso di insufficienza di risorse idriche. Nel contesto dello Stivale, inSicilial’acqua è stata razionata con disagi per 3 milioni di personein sei province un mese e mezzo fa.Coldirettiha commentato: “D’estate sarà un disastro. Forse abbiamo sottovalutato la crisi del clima”. Ma, sel’Europanon è pronta per gli impatti del nuovo clima,la siccitàè di certo un fenomeno trasversale. Colpisce anche aree che storicamente hanno le caratteristiche per diventare superpotenze idroelettriche e ridurre così la propria impronta di carbonio, comeil Canada. Attualmente invece i suoi fiumi e i suoi laghi si stanno prosciugando e il 70% del Paese ha sete,mentre il clima è secco in maniera anomala. La situazione è talmente allarmante che, per porvi rimedio, è stato necessario avviare vecchiecentrali elettriche alimentate a gaso a carbone, pur di riuscire a soddisfare il fabbisogno. Questa decisione costituisce un indicatore importante e significativo. Basti considerare cheil Canadaè il terzo produttore di energia idroelettrica del Pianeta ma in queste difficili condizioni ambientali è stato costretto a tagliare le proprie esportazioni. Etienne Boucherdell’Université du Québec à Montréalè specializzato nello studio dei cambiamenti idrologici nelle regioni fredde: analizza gli anelli degli alberi per tenere traccia sia degli eventi alluvionali passati sia della variabilità delle risorse idriche a lungo termine e utilizza le “cronologie” che ne ricava per migliorare la prevedibilità. Recentementeè stato citato dalWall Street Journalsullasiccità in Canadae subito dopo è intervenuto pubblicamente sul tema così: “Periodi prolungati di scarsità d’acqua sono una componente intrinseca della variabilità naturale nella zona idroelettrica delQuebec settentrionale. Proprio come i periodi di flussi elevati e persistenti. Scarsi approvvigionamenti idrici sono stati osservati nel recente passato – dagli anni ‘80 fino all’inizio degli anni 2000 – e molto probabilmente si sono verificati anche negli ultimi secoli, se ci fidiamo delle ricostruzioni delle riserve idriche basate sugli archivi naturali”. “La stima del rischio di un flusso basso prolungato e multi-decennale rimane difficile a causa della scarsità di registrazioni strumentali. Questo vale peril nord del Québec, come per altre regioni del mondo”, ha aggiunto, “Il fatto che il 2023 sia statoun anno di siccità intensanon implica direttamente che segnerà l’inizio di un periodo prolungato di bassi flussi nel prossimo futuro. C’è un’ovvia persistenza temporale nel sistema, ma la sua previsione è molto complicata”. “Sebbene esistano fonti di incertezza associate alle proiezioni a breve termine dei modelli di circolazione globale, a lungo termine la maggior parte dei Gcm (i Modelli generali della circolazione in meteorologia e climatologia prevedono i cambiamenti climatici futuri, ndr). concorda sul fatto che, almeno peril Canada nordorientale, molte componenti dell’acqua dovrebbe aumentare”, ha conclusoBoucher. L’articolo delWSJinfatti partiva dallaprovincia canadese del Quebece dai suoi “grandi piani per diventare la ‘batteria del nord-est degli Stati Uniti’ alimentando l’energia generata dalle sue dighe e da altri impianti idroelettrici a milioni di persone nel Vermont, nel Massachusetts e nello stato di New York”, salvo poi dover combatterela siccità. Il corrispondente da TorontoVipal Mongaha riportato nel suo pezzo questa dichiarazione diMichael Sabia, amministratore delegato diHydro-Québec, l’azienda di energia e fonti rinnovabili locale: “Non c’era abbastanza neve o pioggia nelle regioni in cui ne avevamo bisogno. Non possiamo far piovere, quanto vorremmo”. Parallelamente lo stesso operatore ha poi tenuto a sottolineare: “La variabilità dellafornitura idricaè un fenomeno normale e ben noto nella produzione idroelettrica. Nel corso degli anni si sono susseguiti periodi di bassa e di alta acqua. InQuébec, a esempio, nel 2004 e nel 2014, le scorte energetiche erano inferiori a quelle attuali. Nel lungo termine, ricerche indipendenti come quella diOuranos(Consortium sur la climatologie régionale et l’adaptation aux changements climatiques, ndr) mostrano cheil cambiamento climaticoprobabilmente favorirà i sistemi idroelettrici settentrionali del Québec, aumentando l’acqua disponibile per la produzione di energia idroelettrica, con un aumento dal 6 all’8%, in particolare dove i grandi impianti idroelettrici dell’Hydro-Québechanno a disposizione serbatoi a monte per proteggersi dalla variabilità dell’afflusso. Nel contesto dellatransizione energeticache si basa su una combinazione di fonti rinnovabili, è un peccato che questi fatti non siano stati menzionati nell’articolo”. Queste affermazioni successive tendono a sminuire il problema, ma i dati segnalano chela siccità in Canadaè un argomento molto sentito da tempo, come mostranole statistichee lemappe dei monitoraggi locali. “L’inverno secco del Canada occidentaleannunciaun peggioramento della siccitàperil 2024”annunciavalo scorso gennaio un titolo diReuters, “L’inverno anormalmente secco del Canada sta peggiorando le condizioni di siccità nelle province occidentali, dove viene prodotta la maggior parte del petrolio, del gas, dei prodotti forestali e del grano del Paese”. Solo pochi giorni fal’University of Ottawaha fatto sapere: “Aumentano le preoccupazioni perla siccità e gli incendi boschivimentreil Canadanaviga nel passaggio daEl Niñoa La Niña”.