Carcere: nel 2024 ci sono stati già 23 suicidi

In Italia isuicidi in prigionesono stati finora23dall’inizio del 2024,1 ogni 3 giornisecondo l’associazioneAntigone. Martedì 12 marzo a togliersi la vita sarebbero stati3 detenuti nel carcere di Pavia, Teramo e Secondigliano.Gli accertamenti sono in corso e riguardano i corpi trovati senza vita di Jordan Tinti, 26 anni, Patrick Guarnieri, 20 anni, e Robert Lisowski, 33 anni. Tutti e 3 i carceri presentano situazioni di gravesovraffollamento. APavia, doveJordan Tintiera stato riportato dopo la sospensione dell’affidamento terapeutico e 2 precedenti tentativi di suicidio, a fine febbraio il sovraffollamento era del 126%, con650 persone detenute a fronte di 515 posti disponibili.Qui gli osservatori diAntigone, durante i loro sopralluoghi, hanno segnalato un forte stato didegrado della struttura,tra reparti infestati dalle cimici e celle con scarsa luce e areazione in cui mancava l’acquacalda. Nel carcere diTeramo, con375 persone detenute per 255 posti,il sovraffollamento arriva al 147%. Nel rapporto dell’osservatorio diAntigonedell’agosto 2023 che aveva visitato la struttura, si legge: “Il personale civile, in divisa e medico lamenta la fortecarenza di organico che rende difficoltosa la gestione delle situazioni ordinarie e straordinarie.Ci viene segnalato che l’Istituto ospita molte persone affette da disagio psichico e che la maggior parte dei trasferimenti, in entrata e in uscita, avvengono per ordine e sicurezza”. ASecondigliano, le persone detenute sono1.368 per 1.077 posti disponibilie il tasso di sovraffollamento del 127%. In quel carcere “come riferito dal personale sanitario – riporta sempre l’associazione – circa l’80% della popolazione detenuta fa uso dipsicofarmaci”. Secondo il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, iltasso di suicidi in carcere è 20 volte superiore ai suicidi delle persone “fuori”e l’età media dei detenuti che si tolgono la vita in Italia èsotto i 40 anni. «Tre detenuti che si suicidano in un giorno segnano il fallimento delle istituzioni.Una tragedia che ci dovrebbe far fermare tutti e programmare azioni e politiche di segno opposto a quelle in discussione», ha detto Patrizio Gonnella, presidente diAntigone, commentando i fatti di questi giorni. Per Gonnella esiste un problema sistemico che necessita dimisure urgenti per ridurre il sovraffollamentonei luoghi di detenzione e migliorare le condizioni di chi vive in carcere. Anche la polizia penitenziaria ha chiesto l’intervento delle istituzioni. Gennarino De Fazio, segretario Generale del sindacato Uil Pubblica Amministrazione della Polizia Penitenziaria,si è rivoltoal Ministro della Giustizia Carlo Nordio segnalando cheanche 3poliziotti penitenziari si sono tolti la vita«nell’inerzia assoluta delle istituzioni». Secondo De Fazio il numero di suicidi «non fa altro che confermare le disfunzionalità del sistema carcerario il quale, evidentemente, piuttosto che adempiere al dettato costituzionale induce alla morte».