Uk: gli adolescenti si immaginano un futuro peggiore rispetto a quello dei genitori

Uk: gli adolescenti si immaginano un futuro peggiore rispetto a quello dei genitori

 

«Sogna, ragazzo, sogna» cantavaRoberto Vecchioninel 1999. Un augurio e un incitamento ai giovani, che a cavallo del nuovo millennioimmaginavano un futuro radiosoin cui nessuna possibilità sarebbe stata preclusa. Oggi i giovani non sembrano più immaginare il futuro con lesfumature ottimisticheche solitamente la loro età esprime. A dirlo è una nuovaricercacondotta inInghilterradaYouGovper l’organizzazione benefica per bambiniBarnardo’s, secondo la qualegli adolescenti britannici sono convinti che avranno una vita più dura rispetto a quella dei loro genitori. Protagonisti dello studio sono stati1.001 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Di questi,il55%non ha avuto dubbi nell’affermare cheimmaginandosi a 30 anni, la proiezione che la mente rimanda loro è quella di unapersona dallavita nettamente peggiore rispetto a quella di pari età di generazioni precedenti. Il motivo di tanto pessimismo non è uno solo ma la somma dellediverse crisiche interessano il tempo in cui viviamo e che, secondo la Generazione Z, non ci abbandonerà nemmeno in futuro:mancanza di denaro,lavoroecrisi climaticasu tutte. Tra gli intervistati,il 34% pensa che la vita dei bambini della prossima generazione non sarà miglioree, dato ancora più allarmante,il 9% afferma di sentirsi senza speranzariguardo al proprio futuro. A pensarla così sono soprattutto i giovanissimi provenienti dacontesti più svantaggiati. Secondo il Ceo diBarnardo’sLynn Perry, questi risultati sono «un segno che il contratto sociale è rotto e che corriamo il rischio di deludere la prossima generazione». Già, perché di solito il tempo porta con sé miglioramenti e gli adulti nel corso della storia hanno sempre provato a consegnare ai figli un mondo migliore di quello che avevano ereditato dai loro genitori. Da tempo però sembra cheil meccanismo si sia inceppato, tanto che un sondaggio di alcuni anni fa aveva decretato che iMillennial(nati dal 1981 al 1996)sarebbero più poveri del 17% rispetto alla Generazione X, la precedente. Unacurva discendenteconfermata anche recentemente,soprattutto per le ragazze, che secondo il rapporto delPopulation reference bureau, starebberopeggiorispetto al passato. «Gli adolescenti sono costantemente bombardati danotizie sul peggioramento del tessuto sociale e sulle sfide che devono affrontare, dall’inasprimento della disuguaglianza alla condizione del Pianeta, dalle preoccupazioni per la salute a un mercato immobiliare fuori controllo.Niente di tutto questo è opera loro e non è giusto che siano lasciati soli a temere gli anni a venire invece di sentirsi entusiasti per il futuro», continua Perry. A peggiorare una situazione che già di per sé rappresenta un campanello d’allarme sociale tutt’altro che da sottovalutare c’è la consapevolezza chesonoin aumento, tra gli appartenenti alla Generazione Z, i problemi relativi allasalute mentale. Come emerso dal17° Seminario internazionale di formazione in Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenzapromosso daFondazione ChildeTelefono Azzurro,svoltosi dal 3 all’8 marzo 2024,il tema del benessere e della salute mentale dei bambini e degli adolescenti è di portata globale e richiede un’azione immediata e concreta da parte dell’intera collettività. In quell’occasione,Telefono Azzurroha ribadito quanto reso già noto a novembre 2023 con la pubblicazione del lororeport annuale:a livello globale 1 adolescente su 7 di età compresa tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticatoe l’ansiaè uno di quelli più frequenti, mentre ilsuicidioè la principale causa di morte per igiovani tra i 15 e i 19 anni, con un rischio significativamente più elevato per igruppi emarginati e discriminati. Insomma,i ragazzi non stanno benee non vedono davanti a loro un futuro roseo. Non possiamo più ignorarli.