La rinascita delle aquile di mare testabianca: il caso canadese fa ben sperare
L’aquila di mare testabianca, detta calva semplicemente perché in inglese si chiama “bald”, ha la particolarità di avere un capo candido con un bel becco giallo ed è protagonista di un caso raro che fa ben sperare: la sua rinascita. AToronto, inCanada, alcuni esemplari di questa specie quasi estinta – tipica delNord America- sono stati visti nidificare per la prima volta in tutta la storia della città, nonostante la loro sensibilità ai disturbi ambientali. Il loro ritorno dimostra e conferma che migliorare la salute degli spazi verdi urbani e dei corsi d’acqua cittadini serve, eccome. Anticamente, nel continente,i volatili come questo rapace erano stati allontanatidal territorio praticamente con la forza anche attraverso leggi locali molto dure e legate alla caccia nei loro confronti, perché gli abitanti e i coltivatori vivevano la presenza di questi animali come un rischio e un pericolo per le proprie attività. Successivamente, convincerele aquilea tornare non è stato per niente facile, tanto che la loro popolazione continuava a ridursi decennio dopo decennio. La colpa è in parte attribuita agliinsetticidi chimici come il Ddt, molto utilizzati 80 anni fa, che hanno deteriorato gli habitat arrivando addirittura a indebolire i gusci delle uova dei volatili. Il risultato, come scrive ilThe Guardian, è stato questo: all’inizio degli anni Sessanta, solo poche centinaia di coppie erano rimaste sul continente. Poi le nuove politiche hanno portato nel tempo a graduali miglioramenti fino a un punto di svolta: nel maggio del 2023,l’aquila calvaè stata rimossa dall’elenco delle specie in via di estinzione inOntario. È interessante quindi osservare il rapporto che si è instaurato pian piano tra i “nuovi residenti” e la città. I rapaci infatti sono stati avvistati aTorontonegli ultimi mesi, tra l’altro mentre erano indaffarati nelle fasi dell’accoppiamento: volavano nel cielo sopra la città, bloccando gli artigli e “ruzzolando” per aria. In seguito, all’inizio di febbraio, alcuni cittadini hanno individuato il loro nido tra i rami degli alberi spogli durante l’inverno, anche perché è difficile non vederlo: sembra grande come un materasso matrimoniale. In origine le autorità competenti hanno cercato di tenere segretala presenza degli uccellima pian piano sempre più sguardi si sono posati sul nido, che per fortuna è difficilmente raggiungibile da parte delle persone. Una cosa è certa in ogni caso. Veder svolazzare questi esemplari soprala metropoli canadeseha portato sorrisi e buon umore tra gli abitanti, tra gli ambientalisti e anche tra le stesse istituzioni. Il loro volo elegante sopra teste, case e palazzi valorizza ulteriormente il lavoro fatto da tutta la città negli ultimi anni, con un grande impegno in termini di fatica e investimenti economici:i fiumi inquinatie i boschi sono stati puliti tornando a nuova vita, mentrele foreste e le vecchie aree industriali abbandonatesono state liberate dalla spazzatura e dai rifiuti. Si tratta certamente di un esempio che molte altre città in giro per il mondo potrebbero seguire con successo.