Polveri sottili: l’esposizione a breve termine provoca un milione di decessi l’anno
Mentre losmogè un problema molto sentito inItalia, dallaLombardiaallaPianura Padana, un nuovo studio proietta le ombre dell’inquinamento atmosfericosulla vita delle persone: la ricerca dellaMonash Universitydice cherespirare anche solo per poco tempo (la cosiddetta esposizione a breve termine) alti livelli di polveri sottili e particolato (Pm 2.5) uccide prematuramente un milione di persone in tutto il mondo ogni anno. Questa cifra rappresenta il2,08%del totale deidecessi globali. Secondo lo studio, pubblicato questa settimana suThe Lancet Planetary Health,sono sufficienti poche ore o giorni per avere effetti a volte irreversibili sullasalute. Più di un quinto, il22,74%, delle vittime totali si è verificato nellearee urbane, probabilmente sommando gli elevati livelli di smog all’alta densità della popolazione. L’Asia registra il 65,2% dei decessi. Il tasso di mortalità è risultatopiù alto nelle aree affollate e altamente inquinatedella parte orientale del Paese (che da sola hauna media di vittime superiore di oltre il 50% rispetto al resto del pianeta), di quella meridionale ma anche dell’Africa occidentale. Anche l’Africa è un continente molto soggetto, con il17%dei decessi per la stessa causa, mentre all’Europatocca il12%. LeAmerichesi fermano al5,6%e l’Oceaniaallo0,1%. Nel dettaglio, l’indagine esaminala mortalità e i livelli di inquinamentodovuto apolveri sottili e particolatoin oltre13.000 città e Paesi di tutto il mondo tra il 2000 e il 2019. Lo studio è coordinato daYuming Guo, professore di salute ambientale globale e biostatistica a capo diMonash Climate, Air Quality Research Unite riveste un’importanza cruciale. Se finora erano stati approfonditi prevalentemente gliimpatti a lungo termine dell’esposizione persistente, questa èla prima ricerca a focalizzarsi sull’esposizione breve a livello globale, tra le persone che vivono in città con alti livelli di inquinamento. Un dato interessante è quelloaustraliano. In questa areai decessi attribuibili ai PM2.5 sono aumentati del 40% nei due decenni presi in considerazione: «Si stima che in Australia durante la cosiddetta estate nera del 2019-20, imega-incendiabbiano portato a429 morti prematurelegate al fumo e a3.230 ricoveri ospedalieri a seguito dell’esposizione acuta e persistente a livelli estremamente elevati di inquinamento atmosfericodovuto agli incendi boschivi», ha dichiarato Guo. Lo studio giunge a unaconclusionepiuttosto chiara:l’esposizione a breve termine alle polveri sottilicontribuisce a un notevole carico di mortalità globale, in particolare inAsiae inAfrica, ma interessa anche learee urbane globali. È soprattuttoil particolato fine, quello con un diametro aerodinamico inferiore a 2,5 μm (Pm 2.5), che continua a suscitare preoccupazioni nell’opinione pubblica e nella politica per via sia della sua presenza diffusa sia dei suoi effetti negativi sul benessere delle persone. Gli scienziati hanno raccomandato alle istituzioni e alle autorità diattivare interventi mirati, daisistemi di allerta per l’inquinamento atmosfericoaipiani di evacuazionedelle comunità, soprattutto nelle zone dove la salute è più danneggiata dallo smog. Evitare l’esposizione transitoria a Pm 2.5 elevati potrebbe attenuare le conseguenze.