Francia: l’aborto entra in Costituzione

Francia: l’aborto entra in Costituzione

 

Ieri il Parlamento si è riunito in seduta comune al Congresso di Versailles approvando con780 voti favorevoli e 72 contrariuna riforma che rende laFrancia il primo Stato al mondo a includere nella sua Costituzione“la libertà garantita delle donne di ricorrere aldiritto di interruzione volontaria della gravidanza”. Mezzo secolo dopo l’adozione dellaLoi Veildel 1974 sull’aborto, che riconosce la libertà delle donne di disporre del proprio corpo, per molti storici e attivisti si tratta di unatappa storica nelle lotte femministe. Le dichiarazioni dei rappresentanti dei partiti politiciche hanno preceduto il voto sono state seguite in diretta tv e mostrate su un maxischermo inPlace du Trocadéro, a Parigi. «Le nostre libertà sono intrinsecamente minacciate. Intrinsecamente fragili, sostanzialmente alla mercé di chi decide – ha detto il primo ministroGabriel Attalaprendo il momento di confronto tra gli esponenti del Parlamento – E quando vogliamo attaccare le libertà di un popolo, è sempre da quella delle donne che partiamo». Sylvain Maillard, deputata del partito diRenaissancefondato dal presidente francese Emmanuel Macron, ha parlato per prima affermando che «Attraverso questa riforma costituzionale,la Francia dimostra ancora una volta la sua vocazione universale». Per alcuni deputati, tuttavia, la riforma costituzionale sarebbe potuta esserepiù ambiziosa includendo anche ildiritto alla contraccezione,proposto nel testo originario dal partitoLa France Insoumise. La parlamentare Anne Cécile Violland, della coalizione di maggioranza, ha poi sottolineato che la formulazione odierna «non mette in discussione la libertà costituzionale di coscienza che è alla base della libertà dei medici e delle ostetriche di non procedere all’interruzione volontaria di gravidanza». Non sono mancate tuttavia lecritiche. Alcuni deputati delRassemblement National, il partito di Marie Le Pen, hanno contestato l’idea che il diritto all’aborto sia in pericolo e chefosse urgente costituzionalizzarlo per proteggerlo da eventuali limitazioni.Il senatore repubblicano François-Noël Buffet ha inoltre ribadito i dubbi del suo partito sull’espressione “libertà garantita” sostenendo che «la qualificazione “garantita” sembra porre la libertà di ricorrere all’aborto al di sopra delle altre libertà e diritti costituzionali». Oggi a livello globale alcuni Stati consentono alle donne di abortire solo con autorizzazione medica, mentre 21 Paesi (tra cui Egitto, Iraq, Senegal e Filippine) vietano formalmente qualsiasi interruzione di gravidanza. Con la decisione di ribaltare la sentenzaRoe v. Wade, gli Stati Unitisono diventati il quarto Paese a revocare la legalità dell’aborto insieme a Nicaragua, El Salvador e Polonia. Secondo i dati delCenter for Repruductive Rights,il 40% delle donne nel mondo vive in un Paese che limita o vieta il loro diritto all’aborto.PerLaFondation des Femmesil voto di ieri è una vittoria collettiva per le associazioni femministe e un segnale forte per le donne.