Il Ghana potrebbe approvare una delle leggi anti-Lgbtq+ più repressive dell’Africa

 

IlGhanasi avvicina all’approvazione definitivadi uno dei disegni di legge più oppressivicontro lacomunità Lgbtq+africana.La proposta di legge dedicata allapromozione dei “valori della famiglia” (Promotion of Proper Human Sexual Rights and Ghanaian Family Values Bill)incombe nel dibattito parlamentare dal 2021, ma nelle ultime settimane l’iter legislativo ha raggiunto le fasi finali. Il disegno di legge non soloaumenta le pene per le relazioni omosessuali da 3 a 5 anni di carcere,macriminalizza anche i sostenitoridei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e di altre identità sessuali o di genere non conformi, che rischianofino a 10 anni di reclusione. Con la bocciatura dell’emendamento proposto da un membro del partito di maggioranza, Alexander Afenyo-Markin, che intendeva sostituire il carcere per gli omosessuali con pene non detentive per evitare un “incoraggiamento alla sodomia in carcere”, è stato superato uno degli ultimi ostacoliverso il via libera parlamentaredi queste misure che potrebbe arrivaregià entro marzo. In pratica,chiunque abbia un contatto sociale, familiare o professionale con una persona della comunità Lgbtq+ rischierebbe di essere accusato. «Molte persone saranno sfrattate dalle loro case. Alcune famiglie stanno già buttando fuori i propri parenti o figli perchénon vogliono avere un figlio gay o una figlia lesbica», haavvertitoun attivista ghanese. La proposta di legge impone anche ai cittadini ghanesi l’obbligo didenunciare qualunque persona sospettatadi comportamenti di “natura Lgbt” alla polizia o a un elenco di persone selezionate all’interno della comunità. Con un duro colpo anche per tutti gli interventi e i percorsi ditransizione di genere, che verrebbero vietaticon le nuove norme. Per l’entrata in vigore della legge, che può contare sull’appoggio di un’ampia coalizione formata da membri della comunità cristiana, musulmana e leader tradizionali del Ghana,sarà comunque necessaria la firma delpresidente Nana Akufo-Addoche, nonostante un acceso dibattito parlamentare che va avanti da anni,non ha ancora espresso la sua posizione. Nel tentativo di sradicare tutti i comportamenti omosessuali, che le istituzioni religiose e la politica conservatrice riconducono a un fenomeno importato dall’Occidente,il disegno di legge ghanese ha la stessa ispirazione delle politiche anti-gay adottate o proposte da molti altri Stati africani(come il recenteAnti-Homosexuality Actchein Ugandaha introdotto persino la pena di morte nelle condanne più gravi). La lotta contro l’omosessualità vista come perversione della società africana esprime una lineapolitica chiara: la riaffermazione della propria sovranità territoriale a discapito delle potenze coloniali occidentali. La proposta avanzata dalGhanaha trovato oppositori non solo nelle organizzazioni per idiritti umani(Human Rights Watch,Amnesty International), ma anchetra le più alte cariche del clero cattolico:il cardinale Peter Turkson inun’intervista allaBbcdi novembre ha riferito che«Le persone Lgbtq non dovrebbero essere criminalizzateperché non hanno commesso alcun reato. È ora di cominciare a educare per aiutare le persone a capire cos’è questa realtà, questo fenomeno». Oltre alle prevedibili ripercussioni negative per i diritti dellepersone Lgbtq+, che già l’anno scorso hanno subito oltre 70 aggressioni secondo i dati di una Ong locale, a preoccupare sono anche le possibili conseguenze sul piano economico e degli investimenti esteri. In Uganda, per esempio, 3 mesi dopo l’approvazione della legge contro l’omosessualità, laBanca Mondialeha annunciato la sospensione di futuri finanziamenti al Paese perché la nuova legge “contraddice fondamentalmente i valori del gruppo”. Nel report di gennaioAfrica: We are facing extinction, che ha analizzato lo stato dei diritti Lgbtq+ di 12 paesi africani,Amnesty Internationalha documentato come nel 2023 le leggi siano state strumentalizzate in modo sistematico perdiscriminare, marginalizzare e perseguitare le persone appartenenti alla comunità arcobaleno. Nel continente africano, sono31 i Paesi che criminalizzano gli atti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso, nonostante queste norme siano in contrasto gli standard dell’Unione africana. InKenya, in risposta a una sentenza della Corte Suprema che l’anno scorso ha riconosciuto la legittimità delle organizzazioni Lgbtq+, sono aumentate rapidamente le minacce e violenze omofobe e in Parlamento è stata presentata laFamily Protection Bill: un testo che per l’omosessualità vuole introdurre anche l’ergastolo o la pena di morte ed eliminerebbe il diritto di asilo garantito per le persone Lgbtq+ perseguitate nel proprio Paese.