Minori e TikTok: l’Unione europea avvia un’indagine

 

Da quando è diventato popolare tra i giovanissimi di tutto il mondo,TikTokè finito più volte sotto accusa per lepolitiche di sicurezza poco efficaci per gli utenti minorenni. Questa volta, a pochi mesi dall’indagine condotta dalThe Guardian, a puntare il dito contro la piattaforma cinese èl’Unione Europea, che haavviato ufficialmente un’indagine per potenziali violazionidelDigital Service Act. In particolare, a essere nel mirino del procedimento ci sono laprotezione deiminori, le strategie dei contenuti pubblicitari e i suoi algoritmi, che sembrerebbero in grado di attirare gli utenti verso i cosiddettirabbit hole, contenuti dannosi. Thierry Berton, commissario UE,ha dichiaratoche per ilDigital Service Act(DSA)la tutela dei giovanissimi è la massima priorità: «Essendo una piattaforma che raggiunge milioni di bambini e adolescenti,TikTokdeve rispettare pianamente ilDSAe ha un ruolo importante da svolgere nella protezione dei minori online. Stiamo avviando questa procedura formale di infrazione per garantire che vengano intraprese azioni proporzionate per proteggere il benessere fisico ed emotivo dei giovani europei. Non dobbiamo risparmiarci alcuno sforzo per proteggere i nostri figli». Come detto, non è la prima volta che la piattaforma di contenuti di proprietà cinese finisce sotto i riflettori. Oltre ai problemi segnalati dalThe Guardiannel finale del 2023, sempre lo scorso annol’autorità irlandese di vigilanza aveva multatoTikTokcon un’ammenda da 345 milioni di europer la violazione della normativa europea nella gestione degli account dei bambini. Ancora,il commissario britannico per l’informazione l’aveva multato per 12,7 milioni di sterlineper aver elaborato illegalmente i dati dei bambini minori di 13 anni, che quindi non avevano l’età minima per iscriversi sulla piattaforma. Insomma, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Da canto suo, l’azienda ha dichiarato che continuerà a collaborare con chi di dovere per garantire la sicurezza ai suoi giovani utentie si dichiara disposta a spiegare il proprio operato alla Commissione Europea: «TikTokha aperto la strada a funzionalità e impostazioni per proteggere gli adolescenti e tenere i minori di 13 anni lontani dalla piattaforma, problema con cui comunque l’intero settore è alle prese» spiega un portavoce. Inoltre, la Commissione sta attualmente esaminando lepresunte lacune nella fornitura di dati accessibili al pubblicoda parte diTikTokai ricercatori e sta verificando il rispetto da parte della società dei requisiti per la creazione di un database riguardante gli annunci pubblicitari presenti sulla piattaforma. Ma non è stata stabilita una scadenza definitiva per queste indagini: Bruxelles ha precisato che il tempo necessario dipenderà da vari fattori, inclusa la complessità del caso e il grado di collaborazione da parte della società soggetta all’inchiesta.