Uk: The Body Shop è in crisi, a rischio 2.000 lavoratori
Dopo quasicinquant’anni di storia, uno dei marchi più famosi di prodotti per la cura della persona,The Body Shop, sembra essere in crisi. L’avventura del brandcruelty freeper eccellenza ha avuto inizio negli anni Settanta, per la precisione nel1976, quando la fondatriceAnita Roddickdecise di aprire il primo negozio nella cittadina britannica diBrighton. La fama del marchio è legata soprattutto alla sua politica aziendale: sono famose lerigorose posizioni contro i test suglianimalie a favore dell’approvvigionamento di ingredienti naturali commercializzati in modoetico. Dal momento della fondazione del primo negozio, la fama e la popolarità diThe Body Shopsono aumentate sempre di più, tanto che nel1984la società eraquotata in Borsacon un valore di80 milioni di sterline. Piano piano, però, qualcosa si è rotto. Nel2006la fondatrice diThe Body Shopha deciso divendere la sua azienda al colosso franceseL’Oréalper un valore di650 milioni di sterline. Una nuova vendita si registra nel2017: questa volta ad acquistare il brand è l’azienda brasilianaNatura&Co. A sua volta, questo brand a novembre 2023 ha vendutoThe Body ShopalgruppoAureliusper207 milioni di sterline. L’obiettivo era quello di risollevare il futuro dell’azienda ma, a causa degliscarsi risultati delle venditerealizzate durante le feste natalizie e per il fatto cheil gruppo non avrebbe avuto capitale sufficiente per continuare a operare nella sua forma corrente, è arrivata la decisione di mettere inamministrazione controllata la parte britannica dell’azienda. In una nota, infatti,si leggeche “sono stati nominatiTony Wright,Geoff RowleyeAlastair Masseydella società di consulenza aziendaleFrpcomeamministratoricongiunti della società, che gestisce le attività diThe Body Shopnel Regno Unito”. Il motivo è chiaro: “Adottare questo approccio offrestabilità,flessibilitàesicurezzaper trovare i mezzi migliori per garantire il futuro diThe Body Shope rivitalizzare questo iconico marchio britannico. I joint administratorsvaluteranno ora tutte le opzioni per trovare una via d’uscita per l’azienda e aggiorneranno creditori e dipendenti a tempo debito”. Laconcorrenza di marchi affiniè sicuramente complice di tutto questo. A differenza diThe Body Shop, gli altri marchi si sono mostrati maggiormente innovativi. Anche lapandemiae la diffusione dilagante della pratica delcommercio onlinedegli ultimi anni hanno avuto un peso non indifferente. Resta ora da capire quale sarà il futuro del marchio e dei suoidipendenti: nel Regno Unito, infatti, sono presenti circa200 punti venditache coinvolgono più o meno2.000 lavoratoriche rischiano di perdere il loro posto.