I trattori raggiungono il Circo Massimo e Legambiente smonta 4 bufale sull’agricoltura

 

Mentreil Circo Massimodiventa l’epicentro delle proteste dei trattori, portate avanti da gruppi diversi in più punti diRoma,Legambienteinterviene per debunkare quattro fake news sull’agricoltura circolate in questi giorni. Si parla di 5.000 coltivatori e diversi trattori arrivati da tutta Italia in tre diverse zone della Capitale. La sigla “Altragricoltura – Confederazione per la sovranità alimentare” a esempio ha deciso di manifestare al Colosseo e al Campidoglio, insieme aPopolo Produttivo. Una delle anime principali di questa mobilitazione è “C.R.A. Agricoltori Traditi”, che continua ad attaccareColdirettie a chiedere le dimissioni del ministroFrancesco Lollobrigida: “Non ci fidiamo, non è più legittimato a parlare con noi”, ha dichiarato l’ex ForconeDanilo Calvanialla guida di questo gruppo. Stamattina una loro delegazione ha consegnato alla rappresentanza romana dellaCommissione europeauna lettera aperta con le proprie rivendicazioni: si tratta in realtà di una “diffida” rivolta all’Europa dall’intervenire sui temi agricoli in Italia. In seguito alla partenza di un corteo di 10 trattori, alle 12, dal presidio di Cecchina è previsto l’arrivo alCirco Massimo, passando per via Ardeatina, Nettunense, Appia, San Giovanni, via dell’Ambaradan e Terme di Caracalla: alle 15,00 inizia la manifestazione vera e propria. Si temono infiltrazioni di frange estreme e di gruppi neofascisti. AlCirco Massimoè presente anche qualche branca diRiscatto Agricolo, che sembra sempre più diviso: “mantenere i presidi o scioglierli?” è la domanda attorno alla quale il movimento si è spaccato dopo essere stato ricevuto, ascoltato e quindi riconosciuto come interlocutore dalMasafe dopo gli emendamenti favorevoli sull’esenzione Irpef. In questa confusione ci sono circa16 presidi ancora attivie sparsi per lo Stivale. In particolare una parte fuoriuscita dal movimento, in quanto non d’accordo sulla smobilitazione a seguito dell’accordo con il Governo, ha già annunciato almenoun’altra manifestazione per sabato 17 febbraio sempre a Romain un luogo forse simbolico, Piazza della Bocca della Verità, con pullman organizzati dal Centro Italia e a esempio dall’Abruzzo. È abbastanza rappresentativo della situazione magmatica all’interno del coordinamentoil caso del presidio di Benevento, che sua volta ha previsto un corteo di trattori per la giornata di venerdì 16 febbraio, con iniziative anche all’Istituto Agrario e Alberghiero: “Ci siamo rivolti alle scuole perché i ragazzi sono il futuro”, ci spiegaSalvatore La Bella, portavoce locale diRiscatto Agricolo. Traspare cosìil caos all’interno del movimento nazionale: “Non c’è stata nemmeno comunicazione tra noi e gli altri rappresentanti dei vari presidi in Italia”, raccontaLa Bella, “Dei sei rappresentanti dell’ultima volta a Roma, ora quattro sono rimasti, due si sono divisi. È tutto in continua evoluzione, ma al di là del nome conta quello che faremo: oltre all’iniziativa di domani, domenica terremo in Piazza Risorgimento sempre qui a Benevento un’offerta di prodotti agricoli, mettendo in evidenza sia il prezzo che a noi è corrisposto dalla grande distribuzione e dai commercianti sia il prezzo pagato dai consumatori, per far capire che il vero lucro è in mezzo. Noi produttori e i consumatori siamo quelli penalizzati”. Nel frattempoLegambienteè intervenuta per fare luce su quattro fake news “che sanno solo di campagna elettorale, di attacchi gratuiti al Green Deal europeo e all’ambiente”: 1 – Non è vero che il green deal danneggia produttori e consumatori, è un programma ambientale progettato e creato allo scopo diagevolare i percorsi di decarbonizzazioneed è uno strumento necessario per contrastare gli effetti della crisi climatica: di fatto costituisce il rimedio e non il male; 2 – Non è vero che l’utilizzo dei pesticidi è indispensabile a salvare l’agricoltura, la verità è che il loro utilizzo non garantisce di poter contare su una maggiore resa agricola o di salvaguardare le colture maè dannoso sia per la conservazione degli ecosistemi che per la salute umanae favorisce la dipendenza dalla chimica del modello agricolo attuale; 3 – Non è vero che l’Europa obbliga a non coltivare il 4% dei terreni per speculare sul lavoro degli agricoltori, si tratta invece di una misura che nasce allo scopo difavorirela difesa dall’erosionee dal dissesto idrogeologico, l’incremento della fertilità dei suoli e la tutela della biodiversitàgrazie ad aree incolte, siepi, boschetti, stagni e servizi ecosistemici; 4 – Così come è falso pensare che l’Europa voglia sostituire i cibi tradizionali con quelli sintetici. La carne coltivata non è ancora disponibile in Europa e, dunque, in Italia. Al netto di ciò, è bene chiarire che, comunque, non potrebbe sostituire la carne prodotta da allevamento tradizionale.Il vero problema è, infatti, il modello di allevamento zootecnico intensivoche non rispetta il benessere animale e provoca l’inquinamento di acqua aria e suolo. “Agli agricoltori e al Governo Meloni ricordiamo che per il futuro dell’agricoltura e per contrastare la crisi climaticaè fondamentale tessere un’alleanza tra mondo agricolo e ambientale”, ha affermato l’organizzazione, “Un tema che auspichiamo venga affrontato nel possibile tavolo tecnico richiesto dagli agricoltori all’Esecutivo e per il quale chiediamo che ci sia la presenza anche delle associazioni ambientaliste”. Senza una veloce transizione ecologica, ricorda l’organizzazione, da qui al 2050 si stimano 12,5 miliardi di euro l’anno di perdite per il settore agricolo.

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