Piccole e medie imprese: semplificazioni in vista per i report di sostenibilità
L’European Financial Reporting Advisory Group (Efrag)è un organismo indipendente con sede a Bruxelles, istituito nel 2001 con l’obiettivo di fornireconsigli tecnici sull’adozione e l’applicazionedei principi contabili internazionali nell’Unione europea. Fra le sue principali attività e funzioni, spicca la trasmissione di pareri alla Commissione Ue sull’adozione di alcuniprincipi contabiliper laredazione dei bilancidi aziende e organizzazioni no profit all’interno dell’Unione, così come lo sviluppo di nuovi standard di rendicontazione non finanziaria basati su informazioni che garantiscono trasparenza in temaambientale, sociale e di governance(Esg). Per tutelare maggiormente la convergenza contabile internazionale, l’Efragha di recente lanciato unaconsultazione pubblicasui principi di rendicontazione di sostenibilità per lepiccole e medie imprese(Pmi). Si tratta di uno strumento partecipativo che consente a organizzazioni, istituzioni e rappresentanti di categoria diintervenire attivamente sulla creazionedi unadisciplinanormativadi loro interesse (fino al 21 maggio) attraversocommenti, suggerimenti e proposte, in modo da ottenere feedback che aiutino ad aumentare la trasparenza del processo decisionale dell’Efrage soprattutto migliorare la qualità tecnica di due specifici gruppi di principi di rendicontazione. Il primo,Exposure Draft ESRS (ESRSLSMEED), riguarda gli standard di rendicontazione obbligatori a partire dai bilanci del 2026 (salvo posticipazioni di ulteriori due anni) per lePmi quotate, ossia quelle piccole e medie imprese che emettono azioni quotate in mercati regolamentati ma con una capitalizzazione di mercato (il valore complessivo di tutte le azioni di una società in circolazione)inferiore ai 500 milioni di euro. L’obiettivo fissato dal documento è quello di delineare i requisiti di rendicontazioneidonei in proporzione all’ampiezza e alla complessità di queste aziende, in modo da facilitarne l’accesso ai finanziamenti all’interno dei mercati finanziari. A livello strutturale, le tre sezioni principali (divise in “requisiti generali”, “informativa generale” e “politiche, azioni e obiettivi”) sono accompagnate da capitoli più specifici legatiall’ambiente, sociale e condotta commerciale. A rientrare nell’ambito di applicazione di questi principi saranno anche ipiccoli istituti di creditoe lecaptive, ossia società di assicurazione o di riassicurazione create dall’azienda capogruppo per assicurare i propri rischi. Il tutto punto a definire un percorso verso il raggiungimento delmassimo livello di semplificazione, sempre nel rispetto delle disposizioniCsrd (Corporate Sustainability Reporting Directive), ossia una serie di norme europee introdotte nel 2022 per rendere larendicontazione aziendalesulla sostenibilitàpiù armonizzata, trasparente e affidabile, che proprio a partire dal 2026 si applicheranno anche alle Pmi quotate e ad alcune grandi aziende non quotate. A seguire, il secondo pacchetto di regole,VSME ED,riguarda larendicontazione volontariadella sostenibilità dellePmi non quotate, finalizzate a rappresentare strumenti di rendicontazione estremamente semplificati grazie al quale lemicro, piccole e medie imprese non quotatepotranno adeguarsi prontamente, e in maniera proporzionata alle proprie caratteristiche, alle sempre più crescenti esigenze di informazioni sulla sostenibilità richieste dalle controparti commerciali (come a esempio banche, investitori o società di cui sono fornitori). In questo modo, dunque, si semplificheràla loro partecipazione e la loro competitivitànel rispetto dellatransizione green, un criterio il cui rispetto risulta essenziale nelle dinamiche economiche e commerciali. La rendicontazione volontaria si fonda principalmente sulla scelta di una piccola o media impresa non quotata in borsa, di redigere un report che illustri leproprie performance in materia di sostenibilità;dunque, di fornire al mercato dati sulle proprie strategie per ridurre il proprio impatto negativo sull’ambiente, oltre agli obiettivi sociali, di governance di sostenibilità da perseguire. Un flusso di informazioni che può contribuire sicuramente a migliorare l’azienda a comunicare con i propri stakeholder su come stia gestendo rischi e opportunità legate alla sostenibilità, in modo anche damigliorare la reputazione aziendaleeattrarre nuovi clienti e capitalida parte degli investitori. L’obiettivo dell’Efrag, dunque, è realizzare una ulteriore semplificazione articolata “come unmodulo entry levelnell’approccio metodologico a blocchi”, afferma la scheda descrittiva ufficiale del progetto, che passi anche attraverso la riduzione delle complessità “anche per quanto riguarda laterminologia e l’uso del linguaggio”. La struttura del pacchetto di principi contabili si compone dunque di un modulo base accompagnato da due moduli opzionali, cioè il Modulo Narrativa-Politiche, Azioni e Obiettivi (Pat) e il Modulo Business Partners. Due blocchi aggiuntivi che cercano di offrire alle piccole e medie imprese uno strumento di reporting semplice,proporzionato alle proprie esigenze e caratteristiche. Per il suo successo sarà quindi necessario non solo che le Pmi non quotate scelgano volontariamente di seguire queste nuove regole, ma soprattutto che ci sia un sufficiente grado di apprezzamento da parte del mercato, garantendo così unamaggiore uniformità, coerenza e comprensibilitànelle pratiche di rendicontazione della sostenibilità tra imprese di ogni dimensione.