One Billion Rising: balliamo contro la violenza di genere

One Billion Rising: balliamo contro la violenza di genere

 

Per molte persone, San Valentino significa fiori, cuori e cioccolatini. Per molte, moltissime altre è un giorno dilotta contro la violenza sulle donne. Da oltre 10 anni, infatti, centinaia di migliaia di persone si danno appuntamento nellepiazze di più di 100 Paesi in tutto il mondoper gridare “basta”. E lo fanno a ritmo di musica, sulle note diBreak The Chain, la canzone di Tena Clark e Tim Heintz, danzando insieme la coreografia di Debbie Allen o ispirazioni originali. Si chiamaOne Billion Risinged è un movimento internazionale che si battecontro la violenza sulle donne cisgender,transgendere tuttǝ coloro che hannoidentità fluidesoggette a violenza di genere. La campagna è stata lanciata il 14 febbraio 2013 dalla drammaturga Eve Ensler (autrice deI monologhi della vagina), ed è iniziata come “uninvito all’azionebasato sulla sconcertante statistica secondo cui1 donna su 3 nel pianeta sarà picchiata o violentata nel corso della sua vita.Con una popolazione mondiale di 7 miliardi, ciò equivale a più di 1 miliardo di donne e ragazze”. L’invito è quello ripetuto anche nel testo della canzone:Walk, dance, rise.Rising for Justice(2014),for Revolution(2015),in Solidarity(2017),From a Campaign to a Way of Life(2019);Raise the vibration. Rise for revolution(2020),Rising Gardens(2021),For The Bodies of all women and girls & the Earth(2022) sono alcuni dei temi su cui è stata declinata la campagna in questi 10 anni. L’edizione del 2024 porta avanti l’appelloRise For Freedomlanciato lo scorso anno in occasione che nel decimo anniversario “a causa della persistente intensificazione della violenza:stupri, odio, esclusione, uccisioni, discriminazioni, sfruttamento, abusi, guerre, divisioni, occupazione e controllo.Controllo sui nostri corpi, menti e risorse”. La “filosofia delrising”, infatti, si impegna perporre fine fine alla violenzanei confronti delle donne, delle persone con identità di generi non conformi e di coloro che espandono il genere attraverso un processo rivoluzionario che abbraccia una serie di lotte e di istanze interconnesse, come si legge nel comunicato stampa di lancio dell’iniziativa di quest’anno: “Porre fine alla violenza verso la Terra Comprendere e smantellare il patriarcato Sostenere la leadership delle donne indigene nella loro chiamata a proteggere i biomi, la diversità e le terre indigene Coltivare la cura, la comunità, la fiducia, la condivisione, l’interconnessione e la compassione Sostenere la cooperazione piuttosto che la competizione Rifiutare la disuguaglianza della ricchezza e dell’ingiustizia Mettere le persone al di sopra del profitto Coinvolgere invece di limitarti a cancellare o annullare Rimuovere le gerarchie di oppressione Conoscere la nostra vera storia Onorare gli artisti, i visionari, i cercatori, i narratori, gli sciamani, i poeti, i guaritori Non lasciare nessuno indietro”. “Siamo in uno stato di guerra – continua ilcomunicato-Una guerra contro i nostri corpi. Le nostre menti. La terra. La nostra LIBERTÀ ora dipende dal nostro riunirci in unità per IMMAGINARLO, CREARLO e RISORGERE per esso. […] Sii il nuovo mondo”. A Roma, l’appuntamento è alle 12:00 a Piazza di Spagna, insieme all’associazioneDifferenza Donna, con il patrocinio del Municipio I di Roma Capitale,Amnesty International Italia, AmrefeAssist(Associazione Nazionale Atlete).Le iniziative, però, saranno in tutta Italia, non solo nella giornata ufficiale ma anche nei prossimi giorni. Per scoprire dove avranno luogo eventi, dibattiti e flash mob è possibile consultare il sito web diOne Billion Risingo le pagineFacebookeInstagramitaliane.