Francia: il paesino che ha vietato social e smartphone per salvare la socialità

Francia: il paesino che ha vietato social e smartphone per salvare la socialità

 

Camminare mentre si usa il telefono, si sa,fa male alla salute:non solo ci rende pedoni lenti e distratti (ti è mai capitato di causare “traffico” su un marciapiede?), ma ci rende anche più gobbi, con il naso all’ingiù e il collo chinato sul cellulare, a mandare un messaggio o scrollare la home diInstagram. Un altro pericolo? L’asocialità. E così, forse consapevole di tutti questi rischi, il piccolo paesino dellaFranciaa sud di Parigi con poco meno di 2.000 abitanti,Seine-Port,ha deciso chelo smartphone non potrà più essere utilizzato negli spazi pubblici: in strada, nei negozi, fuori le scuole (per esempio quando i genitori aspettano che escano i bambini) e nei parchi. Cartelli con un telefono e un segno rosso di divieto cominceranno a popolare le vetrine del piccolo Comune nella regione dell’Île-de-France dopo che lo scorso week-end i suoi abitanti hanno votato con unreferendumcontro l’uso del telefono nei luoghi pubblici:su 277 persone che hanno votato, più della metà (54%) si è dichiarata favorevole. Ese qualcuno si perdee ha bisogno di un navigatore? Si torna ai vecchi metodi: basteràfermare un passante e chiedere indicazioni. La decisione, però,non rappresenta una legge e quindi non vincola nessuno: ai “trasgressori” infatti non verrà fatta alcuna multa. Secondo il sindaco Vincent Paul-Petit, è uninvito alla socialità.Seine-Portsi doterà anche di unaguida agli schermi per i bambini: divieto assoluto la mattina presto, la sera prima di dormire o durante i pasti e nessun dispositivo in camera. «Voglio preservare gli spazi pubblici dall’invasione degli smartphone – ha detto il sindaco -Non si tratta di vietare tutti i telefoni,ma di proporre alle persone di astenersi dall’utilizzo del proprio smartphone per aggiornare i social, giocare o guardare video nei luoghi pubblici». Inoltre, Paul-Petit ha spiegato di volerincoraggiare gli esercizi commerciali a non servire i clienti che entrano nel negozio mentre sono al telefono: «Se stanno conversando al cellulare, possono finire fuori, poi entrare e salutare». Ma c’è chi non apprezza la nuova regola: per igiovanii social media e, più in generale, gli smartphone rappresentano una parte fondamentale della loro quotidianità. C’è chi dice che sia unaquestione generazionale(d’altronde, le nuove generazioni sono nate e stanno crescendo in un’era quasi completamente digitale), ma a Seine-Port potrebbe esserci di più. Secondo i giovani, nel piccolo Comunemancano iluoghi di svagoper gli adolescenti; per questo motivo, il sindaco ha promesso di bilanciare il divieto con la creazione di cinema e impianti sportivi. Poi c’è chi ritiene il divieto unattacco alla libertà personale. In realtà, però, l’utilizzo smodato di smartphone, tv, videogiochi e pc sembra essere una vera e propriapreoccupazione in tutta la Francia. A gennaio il presidenteMacronaveva dichiarato di volerregolamentare il tempo trascorso dai bambini davanti agli schermi. Effettivamente, ogni giornopassiamo in media3 ore e 15 minuti a guardare il nostro smartphone.Ora (forse) per i cittadini di Seine-Port cambieranno le cose: magari inizieranno a camminare con la testa dritta e il naso all’insù mentre sono fuori casa o, almeno, a guardare dove mettono i piedi quando camminano.