Liceo del Made In Italy: quale sarà il suo futuro?
Il 23 gennaio sullapiattaformaUnica sono state aperte le iscrizioni a un nuovo indirizzo scolastico per l’anno scolastico 2024/2025: ilLiceo del Made In Italy, istituito all’interno dellalegge n. 206 del 27 dicembre 2023con lo scopo di promuovere la “ valorizzazione, la promozione e la tutela del nostro territorio”. In virtù di quanto stabilito dalla legge, le scuole paritarie e statali che gestiscono ilLiceo delle Scienze Umanea indirizzo economico-sociale (LES), hanno avuto la possibilità di fare domanda peraggiungere il nuovo percorsoentro il 15 gennaio, ma i non pochi dubbi sollevati da molti dirigenti scolastici hanno spinto diversi Istituti a rimandare l’adozione effettiva del nuovo iter formativo all’anno scolastico 2025/2026. L’esistenza dell’attuale liceo LES, secondo la nota del 28 dicembre scorso pubblicata dalMinistero dell’università e della ricerca (MUR), potrebbe cessare dalla prossima stagione se non raggiungerà il medesimo numero di iscritti dell’anno scolastico 2023-2024. In tal caso, si arriverà allacoesistenza tra i due indirizzi liceali. Le iscrizioni al Liceo del Made in Italy sono partite 6 giorni dopo rispetto alla data stabilita per tutti gli altri percorsi, consentendo ai licei delle scienze umane di richiedere l’attivazione del nuovo indirizzo di studi, possibile però a condizione che, come espressamente citato nellanota, “il numero complessivo di classi prime non sia superiore a quello delle classi prime funzionanti nel corrente anno scolastico”. Al contrario, qualora la situazione sopra riportata non si presentasse, ilLiceo delle scienze umanepotrà essere sostituito dal nuovo percorso di studi. Le classi già avviate e successive alle prime diventeranno a esaurimento e si estingueranno poi del tutto. Per quanto riguarda ilprogramma, quello del Liceo del made in Italy multiforme perchécomprenderà materie umanistiche ma darà anche particolare enfasi alle materieStem. Le 891ore complessiveannuali saranno così distribuite: 132 di Lingua e Letteratura Italiana; 99 di Storia e Geografia, Diritto, Economia Politica, Lingua e Cultura Straniera, Matematica con Informatica; 66 di Seconda Lingua e Cultura Straniera, Scienze Naturali (Biologia, Chimica, Scienze della Terra) e Scienze Motorie e Sportive; 33 di Storia dell’Arte, Religione Cattolica o altre attività messe a disposizione alle studentesse e agli studenti. Il progetto non si configurerà quindi come un’alternativa, ma risulta essere unIstituto liceale comparabile agli altridi carattere artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. Loscopoprincipale del Liceo del Made in Italy èmettere in luce, sostenere e tutelare l’unicità dei prodotti italiani(anche su scala internazionale) nei settori dell’agroalimentare, dell’arte, della moda, del design e dell’imprenditoria. Secondo ilMinistro dell’istruzione e del meritoGiuseppe Valditara«valorizzare e promuovere le eccellenze italiane è una parte qualificante della nostra riforma della scuola che avvicina l’istruzione e il mondo del lavoro». Adolfo Urso,Ministro delle Imprese e del Made in Italyaggiunge che il nuovo liceo «coniuga tradizione e innovazione, ed è strettamente connesso al mondo imprenditoriale per formare i talenti e i futuri motori della nostra economia che saranno chiamati a valorizzare al meglio la qualità che caratterizza il nostro Made in Italy». In base alla preparazione che questo percorso di studi offre, sonomolteplici le strade che i ragazzi e le ragazzeuna volte conseguito il diplomapotranno intraprendere, dall’iscrizione a un corso di Laurea in Economia a quello in Comunicazione, Giurisprudenza ma non solo. Per questo, Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’istruzione e del merito, si dichiara molto soddisfatta del progetto. Tuttavia, al momentodiversi dirigenti scolastici e presidi temporeggiano. Sta succedendo a esempio aSondrio, dove si è scelto di aspettare un prospetto più chiaro e trasparente, rimandando la messa in opera del percorso scolastico all’anno scolastico 2025-2026. Lo stesso vale perBrescia, Mestre e Palermo. Le ragioni sono diverse: carenza di organico e libri di testo, tempistiche tecniche molto ristrette per le procedure di richiesta ed effettiva attivazione, poca chiarezza del progetto che appare dettagliato solamente per il biennio, turbamenti tra i docenti.