In un momento piuttosto delicato a livello ambientale (soprattutto a seguito delle questioni emerse durante laCop28), c’è chi si impegna persfruttare al meglio il ricircolo, ottenendo la propria energia dafonti rinnovabili. Ne è un esempioFalse Creek, unquartiere recentemente riqualificato di Vancouver, sulla costa occidentale delCanada. In questo distretto gli abitantisfruttano il calore delle acque reflue che provengono dagli scarichi per decarbonizzare le proprie reti energetiche. Il calore che viene generato, per esempio, dalla lavastoviglie o da una doccia calda si dirige sottoterra e nei sistemi fognari e viene quindi tendenzialmente “sprecato” una volta che lascia lo scarico.Con i sistemi che sfruttano le acque reflue si favorisce invece la sua rigenerazione:il calore scorre lungo i tubi finendo in un impianto di trattamento dove viene pulito e trattato chimicamente, biologicamente e meccanicamente, pronto per essere nuovamente messo in circolo. Come riporta unarticolo dellaBbc, secondo unrapporto del 2023 pubblicato dalla società di ingegneria globaleDanfoss,ilcalore in eccessoè la più grande fonte di energia non sfruttata al mondo. Lo studio evidenzia comequello prodotto negli Stati Uniti, rilasciato dalle reti di trasporto, dalle fabbriche e dai sistemi fognari,potrebbe fornire energia a quasi l’intera regionese sfruttato in modo efficace. AFalse Creek, una volta che il calore scorre attraverso i tubi fognari viene recuperato dallepompe di calore, unarete di tubi lunga 5 miglia(8,3 km) nota comerete termica, chedistribuisce l’energia ai 44 edifici presenti. «In ogni edificio gli scambiatori di calore trasferiscono il caloredal sistema idrico a circuito chiuso al sistema di riscaldamento dell’edificio e ai tubi dell’acqua calda sanitaria, quindi l’acqua fredda ricircola nell’impianto energetico»,ha spiegato un portavoce allaBbc. Come si legge nell’articolo, attualmente sono anche in corso ilavori di ampliamento del sistema di recupero del calore delle acque reflue: la capacità della pompa di calore verràtriplicata da 3 megawatt a oltre 9megawatt. La conferma dei buoni risultati di questa tecnologia èl’esplosione di sistemi energetici distrettuali in tutta la regione di Vancouver: molti utilizzano o stanno pianificando di sfruttare il calore delle acque reflue comefonte primaria di energia. LaFalse Creek Neighborhood Energy Utility, di proprietà e gestita dalla città, sta sviluppando una tabella di marcia affinché vengano utilizzatefonti di calore completamente rinnovabili entro il 2030. Per quel momento, si prevede che la maggior parte dei sistemi utilizzerà una combinazione dicalore di scarto, accumulo termico e altre fonti rinnovabiliper raggiungere gliobiettivi di decarbonizzazione. Negli Stati Unitigli edifici sono responsabili del 40%del consumo energetico. Il riscaldamento, il raffrescamento e l’acqua calda sanitaria rappresentano l’80% dell’energia che si consuma.A Vancouver, come emerge dall’articolo della Bbc,gli edifici sono responsabili di oltre il 50% delle emissioni di gas serra della città, perché il modo principale tramite cui la città riscalda i suoi edifici e produce acqua calda èbruciando gas naturale.Ogni anno gli americani buttano nello scarico circa 350 TWh di energia, l’equivalente del riscaldamento di 30 milioni di case all’anno. L’utilizzo del calore di scarto è quindi uno degli strumenti perridurre le emissioni su scala di quartiere, soprattutto nelle aree densamente popolate. Nel caso delRegno Unito, nel 2020, gli esperti dellaLondon South Bank Universityhanno stimato chel’energia proveniente dai 16 miliardi di litri giornalieri di acque reflue dello Stato potrebbefornire più di 20 TWh di energia termica all’anno, sufficienti per fornire riscaldamento degli ambienti e acqua calda a1,6 milioni di case. SecondoSemida Silveira, Professoressa di Ingegneria dei sistemi presso laCornell Universitynegli Stati Uniti, sfruttare il calore delle acque reflue èun’occasione persa: «Buttiamo via molto calore e oggi abbiamo un’alta inefficienza energetica», ha spiegato alla Bbc, aggiungendo che l’efficienza energetica è trascurata perché invisibile, nonostante sia considerata dall’Agenzia internazionale per l’energia, l’autorità globale per il settore energetico,come “il primo combustibile”: un modo semplice ed economico perridurre la domanda e rafforzare la sicurezza energetica.
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