La violenza di genere non ha età

Diciamo spesso che laviolenzasulle donne non ha confini, né latitudini. Quello che invece troppe volte dimentichiamo è chenon ha nemmeno età. Non solo ledonne anzianesubiscono violenza di genere al pari di tutte le altre, ma sono vittime di una doppia discriminazione legata sia algenereche allacondizione senile: per questo, la violenza può assumere forme particolari legate a questa specificità, come nel caso dei figli adulti che agiscono violenza sulle madri. I (pochi) dati che abbiamo, inoltre, ci dicono che ilfenomeno è in crescita.Avere un quadro statistico chiaro è complesso: i dati per le over 70 non sono comprese nella fascia analizzata dall’Istat e rientreranno nel generico“abuso su anziani”. Secondo lostudiodel 2020 condotto dal dipartimento di Psicologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, su1.207 donne vittime di femminicidioin Italia tra il 2010 e il 2019 (dato basato sull’archivioFatherse su un database di 3.092 articoli online), il27,1% delle donne aveva un’età superiore ai 65 anni. Secondo l’analisi del 2022 diffusa dagli esperti del Congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria(Sigg),in 10 anni i maltrattamenti nei loro confronti, fisici, psicologici o verbali che siano,sonoaumentati del 150%;è aumentato ancheil numero dei contatti al 1522, il numero antiviolenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da parte di chi ha più di 65 anni. Nelledonne anziane il femminicidioè spesso associato alla presenza di una malattia fisica o mentale, un fenomeno che mette in luce quanto lo squilibrio di genere dei lavori di cura possa generare anche situazioni estreme. Secondo lo studio pubblicato suCurrent psychiatry reports, l’omicidio-suicidio tra le persone anziane avviene soprattutto su donne malate o con unadisabilità. Ma questa non che una manifestazione estrema della violenza che colpisce le donne anziane soprattutto tra lemura domestiche, anche se non mancano i casi nelle strutture residenziali o socio-sanitarie. I partner (prevalentemente mariti) o gli ex partner sono più frequentemente i maltrattanti,ma i carnefici possono essere anche ifigliadulti, in moltissimi casi per soldi, oassistenti domiciliariecaregiver. La violenza può essere sia fisica, in alcuni casi anche sessuale, ma più frequentemente si manifesta inabusi psicologici o in violenza economica. Per le donne anziane, uscire dalla violenza può essere ancora più difficile, non solo a causa delladipendenza economica legata ai ruoli tradizionali di genereper cui l’uomo è incaricato di “portare il pane a casa” mentre la donna deve occuparsi della casa. A questo, infatti, si aggiungono criticità legate a un maggioreisolamento, eventualimalattieo disabilità che rendono la donnadipendentedal caregiver, la difficoltà di cercare aiuto contattando i centri antiviolenza, di cui spesso si ignora l’esistenza, senza dimenticare le difficoltà legate a dover re-immaginare un’intera vita o di dover lasciare la propria casa, soprattutto nel caso sia necessario un inserimento in una Casa Rifugio, che potrebbe avere maggiori complessità per donne in età avanzata. Soprattutto, però, molte donne anziane ancoranon riescono a individuare la violenza per quelloche è (“è sempre stato così”) e, se lo fanno, ad allontanarsene, a causa distereotipiche le convincono di dover resistere, di dover sopportare e sacrificarsi per il bene finale che ètenere unita la famiglia,costi quel che costi, perché questo è ciò che ci si aspetta da loro.