Quali sono i paradisi fiscali per i pensionati italiani?

Da inizio anno, ilPortogalloha abbandonato il regime di tassazione speciale per i “Residenti non Abituali”(Rnh);la decisione è stata annunciata dal primo ministro Antonio Costa. L’esenzione, tuttavia, rimane per le persone che l’hanno già ottenuta. Il Portogallo detiene il primato per importi derivati da pensioni pagate dall’Italia all’estero, con 153.420.119 euro di introiti. Nel 2009 ilGoverno portoghese(all’epoca guidato dal socialista José Sócrates) aveva varato una serie diincentiviebonusper chi sitrasferivanel Paese, con il solo vincolo dirisiedervi per almeno 6 mesi l’anno; sono più di7.000 gli italiani immigrati in Portogallo,concentrati soprattutto nell’Algarve e a Lisbona. Dal 2020, inoltre, sono state introdotte 2 imposte fisse, al 20% per i professionisti qualificati e nomadi digitali e al10% per i pensionati. Il primo ministro Antonio Costa, cheha dichiaratoche «Mantenere in futuro le esenzioni equivarrebbe aprolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificatae sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare» (l’esenzione, tuttavia, rimane per quelle persone che ne sono già in possesso). Il Portogallo detiene ilprimato per importi derivati da pensioni pagate dall’Italia all’estero, con 153.420.119 euro di introiti. Tra le ragioni principali dell’abrogazione dell’agevolazionec’è l’impatto che questa ha avuto sulmercato immobiliare.Secondo lo studio della fondazioneFrancisco Manuel dos Santos,tra il 2012 e il 2021 il costo degli alloggi è aumentato del 78% in Portogallo,contro la media del 35% dei Paesi Ue. Solo nell’ultimo anno, il balzo è stato dell’11%. Non a caso il Premier ha annunciato anche un nuovo tetto all’aumento degli affitti, fissato al 2%. La proposta ha però incontratoopposizionidal mondo produttivo:in un documento firmato da un gruppo di 59 personalità da vari settori intitolatoNonuccidere gli investimenti nel futuro del Portogallo, la tassazioneRnhviene vista come un motore per l’economia portoghese, cheapre a investimenti e imprese straniere,le quali “svolgono un ruolo importante nella nostra economia: pagano salari più alti, impiegano più donne nel management e assumono lavoratori più qualificati” si legge nel documento. Mail Portogallo non è il solo Paese ad avere agevolazioni di questo tipo.LaSpagnaoffre sgravi fiscali per i pensionati stranieri, che possono beneficiare di esenzioni o riduzioni delle imposte sui redditi da fonte estera. Predilette sono leisole Canarie, che seguono il sistema fiscale spagnolo (che include anche detrazioni per le spese mediche, tra cui farmaci e cure mediche); inoltre, coloro che ricevono una pensione dall’estero possono beneficiare di agevolazioni variabili a seconda del Paese di provenienza. InGrecia, dal 2020 è stata varata una misura che pone un’aliquota del 7% sull’assegno previdenziale per un periodo di 15 anni a patto, però, di essere stati residenti fiscali nel paese per i 5 dei 6 anni precedenti al trasferimento. L’agevolazione ha durata di 15 anni. Simile la situazione per chi decide dispostarsi aCipro: la tassa sul reddito delle persone fisiche (simile all’Irpef) gode di una no tax area fino a 19.500 euro, che sale progressivamente fino al 35% per redditi superiori ai 60.000 euro annui. Nonostante un costo della vita basso, tuttavia, l’isola non sembra attirare particolarmente gli italiani; al 2023 l’Inpscorrisponde meno di 200 pensionati italiani residenti nell’isola. Altro caso riguardaMalta, il cui Governo ha introdotto uno schema fiscale specificamente pensato per i beneficiari di redditi da pensione estera (ilMaltaRetirement Programme)che prevede un’aliquota fissa del 15% sui redditi provenienti dall’estero. L’accesso al programma è riservato a cittadini europei non maltesi, non impiegati e con una pensione superiore al 75% del reddito imponibile complessivo. Ci sono anche requisiti immobiliari, come l’acquisto di un immobile di valore pari o superiore ai 275.000 euro a Malta o di 250.000 euro all’isola di Gozo, oppure stipulare un contratto di locazione non inferiore ai 12 mesi il cui canone di locazione è pari ad almeno 9.600 euro annui se situato a Malta o 8.750 € se invece è situato a Gozo. Veri e propriparadisi fiscali per i pensionatisonoSlovacchiaeAlbania: entrambi gli Stati prevedono esenzione totale sulla pensione italiana percepita e, con un basso costo della vita e una stabilità finanziaria, i 2 Paesi si candidano a diventare le nuove mete favorite dagli italiani. Infine, fuori dall’Europa attrae laTunisia: con un costo della vita nettamente inferiore rispetto ai Paesi europei e nordamericani, il fisco locale abbatte dell’80% la tassazione sulle pensioni lorde che arrivano dal nostro Paese e preleva solo il 5% dell’assegno previdenziale. Inoltre, la riduzione fiscale vale anche per ex dipendenti pubblici che percepiscono pensioni ex Inpdap (sono pochissimi gli Stati che consentono questo beneficio). Mala migrazione di anziani è solo economica?Come evidenziato in un rapporto presentato dall’Inpsil 10 ottobre, i pensionati italiani non intendono né raggiungere località esotiche né paradisi fiscali; nessuna di queste opzioni ha avuto riscontri significativi a livello statistico. Ledonne, in particolare, scelgono Paesi come Svizzera, Germania, Spagna, Stati Uniti, Canada, Australia, Francia, Belgio e in parte Gran Bretagna, che hanno maggiore peso statistico se combinati anche con le migrazioni maschili. La caratteristica comune a questi Stati è quella di aver accolto i giovani lavoratori italiani. La risposta alproblema migratorio,secondo l’Istituto, è agevolare ilrientro dei giovani in Italia. Così, si limiterebbe l’espatrio di pensionati all’estero e riporterebbe forza-lavoro nel Belpaese.