Le nostre migrazioni sono legate a quelle degli uccelli?

Esiste una relazione framigrazioneebiodiversità, dove le mappe seguite dagli esseri umani nel Mar Mediterraneo possono sovrapporsi a quelle degli uccelli migratori. Il progettoOverlap, che all’Asinara, dal 2019 a oggi, ha coinvolto università, partner istituzionali e associazioni artistiche, ha posto le basi per una diversa prospettiva sul tema. A fine dicembre,a Torino, è stato presentato il risultato dei primi quattro anni di lavoro, che hanno dimostrato comele rotte percorse da persone e uccelli coincidano. Il progetto, realizzato dall’associazioneSenza Confini Di Pelle, ha coinvolto artisti, scienziati e richiedenti asilo. «La sovrapposizione delle mappe è avvenuta il primo anno – spiega Silvia Serreli, docente di Pianificazione urbana e territoriale presso l’Università di Sassari– ed è stata una grande sorpresa. Gli uccelli hanno delle tappe di approvvigionamento (negli spostamenti fra Sahel, Nordafrica e Europa, ndr) etrovano nella Sardegna un elemento centrale. Si spostano come tribù e a esempio riconosciamo la rondine francese o tedesca». E gli esseri umani? «Abbiamo lavorato sulle rotte migratorie e sul riconoscimento delle città – prosegue – ma non è molto semplice far parlare i ragazzi, quindi ho chiesto loro di raccontare le città che hanno attraversato. Così ho ricostruito i percorsi, dall’Algeria o dal Niger». Anche seOverlapnon è nato per studiare le migrazioni, l’atmosfera dell’Asinara «che crea vicinanza» ha favorito un lavoro attraverso le mappe. «Abbiamo imparato che ci sono spostamenti necessari – aggiunge Serreli – e chelo spostamento nasce sempre dalla ricerca di una condizione migliore: se si chiude una strada se ne apre un’altra». Questa è una regola naturale. Nel libro che racconta i primi tre anni di lavoro, curato dai direttori artistici diOverlapDario La Stella e Valentina Solinas, le mappe sono rese graficamente, insieme ad altri contenuti. Una sorta di «albero» si estende da Bamako (Mali), Agadez (Niger), Khartoum e Kassala (Sudan) per salire attraverso la Libia e da Tripoli, per l’ultima parte del viaggio di migliaia di persone, disegna la propria «punta» in Italia. Sono mappe create grazie al progettoEsodidi Medu –Medici per i diritti umani. Il percorso degli uccelli è simile, con tappe diverse che non coincidono con le città, el’Asinara rappresenta un punto di approdo importantedove il Parco Nazionale provvede all’inanellamento di numerosi esemplari ogni anno (per un totale di centomila). Così si è visto, a esempio, che alcune specie attraversano i continenti due volte l’anno. Al lavoro di scienziati e artisti si sono aggiunti i migranti stessi, perché l’Università di Sassari, già dal 2015, lavora con i centri di accoglienza e sta parallelamente sviluppando dei «corridoi universitari» per favorire l’arrivo di studenti stranieri, dalle zone del mondo dove è complicato muoversi. «L’ultima esperienza di settembre aOverlap– aggiunge la professoressa Serreli – ci ha aperto l’ulteriore mondo della rotta migratoria asiatica. InOverlapc’è un’intersezione: ci confrontiamo due volte l’anno e così potenziamo anche i corridoi universitari». I migranti partecipano alle performance all’Asinara, fra danza, arte e musica, portano le proprie esperienze e riescono a raccontarsi. L’Asinara, mentre Silvia Serreli e altri stanno studiando un piano di sviluppo del Parco Nazionale, vorrebbe costruire un turismo di carattere ambientale e culturale. «L’idea – conclude la professoressa – è indirizzare un turismo lento, come quello che produceOverlap. Fare sì che questa isola possa essereabitata temporaneamente da gruppi di persone che producono conoscenza». Mentre si riflette sulle potenzialità dell’isola, disabitata ma frequentata da scienziati e turisti di una certa tipologia (attenti alla salvaguardia dell’ambiente),Overlappensa di proseguire con il concetto della sovrapposizione, prendendo in considerazione lo spostamento dei pesci e anche la storia.