Guuud Niuuuz: New York vieta i fossili per le nuove costruzioni (e altre cose belle)
Oggi lacrisi climatica-ambientaleè una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali. L’aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimicoe la perdita dibiodiversitàpresentano dati e trend in peggioramento. Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione enotizie positiveche spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo),questa è la rubrica che fa per te. Lo Stato di New York vieta l’uso dei fossili per le nuove costruzioni Il Senato e l’Assemblea dello Stato diNew Yorkhanno approvato una nuova legislazione ambientale che imporrà,entro il 2026, di usare unicamente l’elettricità per il riscaldamento, la cucina e altri bisogni casalinghinella maggior parte degli edifici. L’All-Electric Building Actha come obiettivo la riduzione delle emissioni di gas alteranti, che rappresentano circa un terzo delle emissioni totali di New York. La nuova legge sarà approvata a breve dalla governatrice Kathy Hochul esecondoil direttore legislativo delNatural Resources Defense Councildi New York, Richard Schrader, è«uno storico passo avanti che affronterà i gas serra e altre emissioni nocive provenienti dai nuovi edifici». Inoltre per Amy Turner, ricercatrice dellaColumbia University,«nei prossimi 2 anni, osservando ciò che è tecnologicamente fattibile in uno Stato grande, freddo e politicamente diversificato come lo Stato di New York, tutto questo potrebbe spingere altri Stati a muoversi secondo le proprie esigenze». Credit: EPA/JULIA NIKHINSON / POOL Biden propone di vietare il disboscamento degli alberi secolari L’amministrazione del presidente americanoJoe Bidenè intenzionata aaumentare le protezioni federali che riguardano i boschi secolari degli Stati Uniti. L’iniziativa permetterebbe difermare la maggior parte dei disboscamentiche coinvolgono gli alberi più vecchi, oltre ad assicurare uno strumento naturale per mitigare la crisi climatica-ambientale. Il ministro dell’Agricoltura Tom Vilsack hadichiaratoche il servizio forestale statunitenseriformerà simultaneamente tutti i 128 piani forestaliche coprono i 193 milioni di acri delle foreste e delle praterie: «Riteniamo che questo ci consentirà di rispondere in maniera efficace e strategica alle maggiori minacce che si trovano ad affrontare. In fin dei conti proteggerà non solo le foreste, ma anche la cultura e il patrimonio connessi a esse». La maggior parte di questi alberi secolari hannopiù di 100 annie hanno immagazzinato grandi quantità di CO2. Inoltre forniscono unhabitat essenzialeper centinaia di specie di animali selvatici. Credit: wild and Fred Jordão La riscoperta dell’agrifoglio di Pernambuco Una spedizione scientifica condotta nelle aree del nord-est delBrasileha rinvenutol’agrifoglio di Pernambuco(Ilex sapiiformis), un raro albero che si credevascomparso da più di un secolo. La squadra ha trascorso 6 giorni nelle zone vicino all’area metropolitana della città di Recife, quando ha scoperto 4 alberi della specie creduta estinta. L’agrifoglio di Pernambuco fuosservato per la prima volta nel lontano 1838in un’area dominata dalla Foresta Atlantica tropicale, estesa lungo la costa atlantica del Sud America. Oggi di quella foresta pluviale rimane solo il 7% della superficie originale, a causa dell’espansione urbana e dell’agricoltura intensiva. Il Colorado RiverCredit: psinderbrand via Flickr Una tribù indiana mira a ripristinare l’habitat del fiume Colorado In Arizona latribù indiana Cocopah, grazie alla collaborazione con gli enti statunitensi, ha avviatoprogetti per 5,5 milioni di dollariche avranno il compito diripristinare l’habitat naturale lungo il fiume Colorado. Le iniziative prevedono dirimuovere le specie invasive, in modo da riportare gli alberi autoctoni, e la costruzione di un sentiero pedonale. «Quando riportiamo queste piante non è solo per la fauna selvatica. È per la gente. Aiuta a preservare la loro cultura e a riportare indietro queste risorse che hanno utilizzato per secoli» haaffermatoil direttore dell’Environmental Protection OfficeJen Alspach.