Brasile: cresce (di nuovo) l’estrazione mineraria illegale
Nello Stato diRoraima, inBrasile, uncampo minerario illegalecirconda le capanne delterritorio indigeno degli Yanomamie da ormai troppo tempo dà vita aunalotta contromigliaia di minatori illegali. A distanza di un anno dalle operazioni di sgombro da parte del Governo, la loro resistenza persiste. Il Presidente Lula ha infatti “dichiarato guerra” a circa 20.000 minatori illegali presenti nel territorio Yanomami, occupati principalmente nell’estrazione illegittima dell’oro e dello stagno, rendendola una delle sue principali missioni dopo la sua ascesa al potere a gennaio. Lula ha visitato la regione per condannare(come l’ha definito lui stesso) il genocidioperpetrato dal Governo del suo predecessore di estrema destra, Jair Bolsonaro, eha ordinato un’offensiva per allontanare i minatori da questo enclave amazzonicogrande quanto il Portogallo. Un comandante delle forze speciali dell’agenzia ambientaleIbamaha dichiarato che la miniera illegale sul territorio sembra essere finita, annunciando i successi nelle rischiose missioni di frontiera. Tuttavia, secondo Kopenawa, Presidente dell’associazione indigenaHutukara, la riduzione degli sforzi di sgombero ha fatto sì chemolti minatori tornassero, aumentando le tensioni e riprendendo a minacciare il territorio Yanomami. Secondo una fonte governativa, la situazione potrebbe essere ancora più problematicadi quanto descritto, con un numero significativamente superiore ai4.000 minatori attivi nella zona: la sensazione è dunque quella di una battaglia che torna al punto di partenza, e che addirittura peggiora in alcune aree. Una tensione storica Kopenawa, nato in un villaggio nell’enclave negli anni ’50, ha vissuto in prima persona i drammatici cambiamenti nella vita della sua comunitàcausati dalla corsa all’oro degli anni ’80, e la sua lunga e instancabile attività diattivismoha portato allacreazione del territorio protetto dei Yanomami nel 1992, ma la minaccia dei minatori è rimasta una costante. In questo scenario, ilGoverno di Bolsonaroaveva accentuato il problema con politiche anti-ambientali, incoraggiando bande di minatori che hanno persino costruito strade illegali per introdurre le attrezzature nella regione. Motivo per cui Kopenawa si era detto sollevato per la vittoria di Lula, affermando che «Bolsonaro è veramente uno spirito malvagio… Un presidente sporco e criminale che ha portato crimine e morte in Brasile». D’altro canto, Kopenawa ritiene chegli sforzi di sgombero stiano perdendo di intensità,consentendo ai minatori diriprendere le loro operazioni illegali dai profitti multimilionari: nonostante le operazioni delle forze di sicurezza, un video circolato a novembre su TikTok mostra minatori illegali in un aeromobile sopra il villaggio di Yanomami che insultano gli abitanti, mettendo bene in luce la realtà della situazione. Secondo alcune fonti interne al Governo, questo scenario è da attribuire alfallimento del Brasile nel controllo dello spazio aereo sopra le terre Yanomami,, nonostante sia in vigore il divieto di volo: gli aeromobili illegali continuano a volarecome se niente fosse,e la mancanza di blocchi fluviali permanenti non interrompe le rotte di approvvigionamento. Dunque, nonostante gli sforzi del Governo e delle forze di sicurezza,la lotta per la protezione del territorio Yanomami e le sue comunità indigene continuano a essere una sfida urgente, richiedendo un impegno rinnovato sia per preservare l’ambiente che persostenere i diritti delle sue popolazioni.