Safer Internet Centre – Generazioni Connesse: per un web sicuro e inclusivo

 

In diverse occasioni e contesti è stata posta l’attenzione sull’utilizzo massiccio dellatecnologiada parte dei più giovani e sugli eventuali pericoli che ne possono derivare. Tra i rischi più gravi, è in crescita ilcyberbullismo:in Italia, il15%degli adolescenti dichiara di essere stato vittima di azioni, gesti e manifestazioni di bullismo e cyberbullismo. IlreportdelCenter for Disease Control and Preventionevidenzia che, a livello mondiale e nell’arco temporale 2017 – 2018, il20% tra ragazze e ragazzicon un’età maggiore di11 anniè stato vittima di cyberbullismo. Con l’obiettivo di eliminare queste situazioni di forte disagio, laCommissione europeaha co-finanziato il progettoSafer Internet Centre – Generazioni Connesserivolto principalmente ai docenti degli Istituti Comprensivi e delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado. Il programma in questione ha realizzato unpercorso onlinedove gli insegnanti hanno la possibilità di seguire varicorsi di formazionead hoc grazie ai quali proporre attività didattiche volte asensibilizzare tutta la classe a un utilizzo più sicuro dei social network. In generale èindirizzato anche ai bambini, agli adolescenti, alle famigliee aglieducatoricon lo scopo principale di garantire un sostegno e trasmettere loro tutte le informazioni relative ai problemi che possono nascere a causa di un uso inappropriato delle tecnologie. Il progetto annuale (di cui è in atto la sesta edizione partita l’anno scorso) ha messo in piedi e portato avanti alcune attività essenziali, tra cui larealizzazione di campagne di comunicazione,proposte disensibilizzazionee percorsi diformazioneper adulti, infanti e adolescenti. Particolare attenzione, poi, alla fascia di etàpreadolescenziale,più fragile, perché in alcuni casi sono maggiormente esposti a queste situazioni di disagio online. Ma non sono gli unici. LaMappa dell’Intolleranzaideata daVox– Osservatorio Italiano sui Diritti (insieme a 4 atenei italiani) evidenzia infatti come glihatersprendano di mira anche le persone condisabilità, le donne e i cittadini con etnie, culture e religioni diverse. Il progettoSafer Internet Centre – Generazioni Connessemette in campo operazioni di controllo, monitoraggio, studio e analisi degli eventi negativi che possono generare un trauma alle persone coinvolte. Per esempio, secondo ilJournal of Adolescence,in Giapponeci sono maggiori probabilità che gli adolescenti dai 12 ai 18 anni riscontrino complicanze di salute o sociali se ex vittime dicyberbullismo. Grazie al progetto della Commissione Ue, vengono organizzate varie iniziative per coinvolgere la collettività e più stakeholder possibili, grazie all’impegno annuale del ministero dell’Istruzione, delle istituzioni, università e organizzazioni, attive per garantire, sostenere e rendere più consapevole la società in merito a tematiche legate alla sicurezza in rete. Secondo gli ultimidatidiSave The Children Italia,Generazioni Connesseha raggiunto357.000 adulti e 900.000 bambini.Numeri che continuano a impressionare, ma anche a preoccupare per l’entità del problema su cui urge la necessità di un investimento progettuale, istituzionale e collettivo. Il web, spesso, sembra essere un luogo pericoloso. L’obiettivo è trasformarlo in un mezzo inclusivo, tollerante e umano per dar voce a delle generazioni davvero connesse ma in maniera positiva e costruttiva.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *