Pensione anticipata: ecco perché i giovani saranno penalizzati

Pensione anticipata: ecco perché i giovani saranno penalizzati

 

Un sistema previdenziale impostato con lungimiranza ha bisogno di modifiche minime nel corso del tempo, per adattarsi all’evoluzione del mondo del lavoro e della aspettativa di vita. Il nostro, invece, subisce continui e pesanti ritocchi da più di 30 anni con soluzioni legislative temporanee e capaci di funzionare solo in determinati contesti, senza alcuna ristrutturazione organica e generale. Insomma, ilcantiere delle pensioni è sempre aperto. Lamanovra del Governo Meloninon apporta modifiche ai requisiti per la pensione di vecchiaia, che si raggiunge con almeno 67 anni di età e 20 di contributi versati, e per quella di anzianità (42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età, che diventano 41 anni e 10 mesi per le donne); contiene al suo interno alcune rilevanti novità per quanto riguardaQuota 103,che permette di lasciare il lavoro una volta compiuti62 anni di età e con 41 anni di contributi versati. L’assegno però verrà calcolato utilizzando interamente ilsistema contributivo, introdotto nel 1995 con la riforma Dini per sostituire gradualmente il precedente (e ancora parzialmente in vigore) regime retributivo, dove la pensione corrisponde a una percentuale dello stipendio del lavoratore (in particolare quello incassato negli ultimi periodi della sua vita lavorativa) e che permette dunque al pensionato di ricevere un assegno di importo tendenzialmente simile alla busta paga. Con il metodo di calcolo contributivo invece l’importo della pensione dipenderà non più dallo stipendio madall’ammontare dei contributi versatidal singolo lavoratore nell’arco della sua vita professionale. Dunque, meno favorevole rispetto al precedente metodo. In generale il ricalcolo contributivo, previsto sin dalla sua introduzione per tutti i lavoratori che hanno cominciato a versare icontributi dal 1996(oggi ancora lavoratori attivi) prevede un’ulteriore novità per poteraccedere alla pensione anticipata. La bozza della manovra, infatti, prevede che a fronte di 20 anni di contributi versati, sarà necessario aver maturato una pensione almenopari a 3,3 voltel’importo mensile dell’assegno sociale, che è pari a 503,27 euro. Dunque, dal 2024, per poter accedere alla pensione anticipata ordinaria sarà necessario che l’importo della pensione mensile sia almenopari a 1.660 euro(503,27 x 3). Un bel problema per iMillennial, ossia i lavoratori più giovani che strutturalmente hannostipendi molto più bassie concarriere spesso discontinue, e che quindi potrebbero fare molta più fatica nel raggiungere i requisiti richiesti. L’Ocse,l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel suo rapportoPensions at a glanceritiene che per i giovani italiani che entrano adesso nel mercato del lavoro l’età pensionabilesarà71 annisoprattutto per via del costante aumento dell’aspettativa di vita. Novità anche per quanto riguarda lefinestre d’attesa, cioè il periodo di tempo che deve trascorrere tra il momento in cui si maturano i requisiti per la pensione e il momento in cui si riceve il primo pagamento, introdotte per ridurre la spesa pubblica per le pensioni, ritardando il momento in cui i pensionati iniziano a ricevere i pagamenti. Una volta maturati i requisiti di Quota 103, in base alla legge vigente, le finestre sono pari a 3 mesi (dalla data di maturazione) per i lavoratori del settore privato e 6 mesi per i dipendenti pubblici. Nel 2024 questi termini dovrebbero essereincrementati rispettivamentea7 e 9 mesi,aumentando ancora di più l’attesa per l’incasso del primo assegno pensionistico.