L’intelligenza artificiale influenza anche la Borsa

L’intelligenza artificiale influenza anche la Borsa

 

È stato chiaro fin da subito che i campi di applicazione dell’intelligenza artificialesarebbero stati infiniti, con rischi annessi. Dalla scrittura e pubblicazione di libri fino alla creazione delle canzoni:non c’è cosa che l’AI non sappia fare. Di fronte a un potere tanto grande sono nati immediatamente timori su come sarebbero potute andare le cose. Ora continuano a emergere con forza i possibili pericoli dietro a questa tecnologia. L’ultima allerta è arrivata daAndrew Bailey, presidente dellaBanca d’Inghilterra,che ha semplicemente acceso i riflettori sull’intervento dell’AI neisettori finanziari, una pratica in atto ormai da tempo, come sanno gli addetti ai lavori. Sono già operativi infattirobotdotati di una capacità di reazione estremamente rapidanell’acquisto e nella vendita di azioni: si chiamanoHigh frequency traders (Hft)e non solo. Esistono, infatti,algoritmiche apprendono in autonomiamodalità di investimento irregolari: così in sostanza l’intelligenza artificiale diventa un veicolo per alimentareattività illegali. Tutto questo pone il mondo intero davanti a un urgente problema di responsabilità, anche perchéi mercatisono tutti collegatitra loro e quindi la fragilità di uno potrebbe travolgere gli altri in un effetto domino. Parallelamente gli stessi organismi deputati al controllo,Consobin primis, si servono dell’AI per verificare la correttezza delle operazioni e contrastare gli illeciti. Un’ipotesi particolarmente allarmante è poi l’agente autonomo: si tratta dello scenario in cui gli algoritmi, senza seguire le indicazioni umane di un Software Developer, assimilino in maniera indipendente strategie pergiocare inBorsae manipolare i listini, arrivando addirittura a pianificare queste operazioni con precisione chirurgica. Potrebbero persino stringere alleanze per questi scopi o copiare azioni fraudolente, inseguendo l’obiettivo delmassimo profitto. Le tendenze di queste condotte sono piuttosto evidenti guardando all’andamento dei mercati, spesso attraversati da fenomeni come lospoofinge ilquote stuffing, che provocano l’immissione e il ritiro improvvisi di un enorme numero di ordininel tentativo di distorcere i listini, per accontentare secondi fini all’insegna della speculazione. Una delle prime soluzioni a tutte queste problematiche potrebbe suonare quasi facile e scontata: bisognerebbe banalmente insegnare all’intelligenza artificialea rispettarele regolee a comportarsi… bene. Proprio in questi giorni il Consiglio Ue e l’Europarlamento hanno raggiuntoun’intesa provvisoria sull’Artificial Intelligence Act:è la prima legge al mondo per mettere in riga l’AI e tutelare i diritti fondamentali. Nel frattempo, a regolamentare tutto il quadro finanziario ci pensano le direttiveMiFID-Markets in financial instruments directive(2004/39/EC) chedisciplinano da circa 6 anni i mercati dell’Unione europea, ma alla luce dei recenti sviluppi tecnologici si rende davvero sempre più necessario un aggiornamento delle normative.