Cop28 ospita un padiglione per chi vuole pregare contro l’eco-ansia

 

C’è chi hal’eco-ansia, chil’angoscia climatica. I casi sono probabilmente sempre di più e negli ultimi tempi se ne parla tanto. LaCop28offre un luogo silenzioso riservato alle persone che soffrono di questi problemi e dedicato principalmente alla spiritualità. In questo spazio si puòmeditarema soprattuttopregare, nel caso dei credenti, anche ogni giorno.Papa Francescoe il Grande Imam di Al-Azhar,Ahmed Al-Tayeb, infatti, hanno inaugurato ilFaith Pavilionpresso Expo City a Dubai,domenica scorsa con un video-messaggio. «È importante trovarci, al di là delle nostre differenze, come fratelli e sorelle nell’umanità, e soprattutto come credenti, per ricordare a noi stessi e al mondo che, come pellegrini attendati in questa terra, siamo tenuti a custodire la casa comune», ha dichiarato il Pontefice nel suo discorso. Così tra le attività del primoPadiglione della Fede, segnalate dalNew York Times, c’è persino una sessione di canto guidata dal mistico e yogi indiano Jaggi Vasudev, che si fa chiamare Sadhguru. Il padiglione inoltre è pensato per essere un posto in cui pastori, imam, rabbini e altri leader religiosi possano incontrarsi e scambiare idee su come guidare le persone affinché sappiano orientarsi tra gli effetti e le conseguenze delcambiamento climatico. In fondol’ambientalismopermea praticamentetutte le religioni, dal Buddhismo alla fede shintoista giapponese, perlomeno attraverso il riconoscimento dellanaturacomeentità divina. Basti pensare che solamente durantela Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, quindi in poco meno di 2 settimane, il programma prevede diversi dibattiti fra oltre300 rappresentantidi Islam, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo, Universalismo Unitario e fedi indigene. Stando al reportage di Jenny Gross delNyt, le prime sessioni di “sostegno morale” tenute (sia al mattino che alla sera) da delegati di differenti religioni sono state scarsamente frequentate, manon è detto che l’affluenza non possa migliorare e aumentare,soprattutto segli esiti della Cop28si rivelassero man mano deludenti e facessero sprofondare le coscienze verso un’inevitabile rassegnazione. Quindi, mentre i Paesi studiano modi per ridurre leemissionie le compagnie petrolifere difendono i loro interessi,i religiosipossono tenersi lontani da queste tensioni, trovandorifugio nelPadiglione della Fede, che rappresenta tra l’altro un esperimento insolito per gliEmirati Arabi Uniti. In generale, uno spazio di questo tipo (nel bel mezzo diunaConferenza globaleattraversata da problemi planetari, conil riscaldamento globaleche galoppa) può costituire a suo modo un veicolo per cercare di diffondere un po’ disperanza. D’altra parte i risultati del rapportoGallup World Pollhanno dimostrato chele persone religiose sono più positive: in tutto il mondo, i fedeli godono di una migliore vita sociale, di un più ampio supporto da parte della comunità e di un maggior benessere. In effetti questa può essere una chiave per guardare anche aicambiamenti climaticie al futuro. Insomma, ci vuole fede.