Cop28: cosa prevede l’accordo tra Emirati e Bill Gates sul nucleare
LaCop28vede un prepotente ritorno sul tavolo del tema delnucleare, visto come una delle possibili soluzioni aicambiamenti climatici. Ventidue Paesi hanno chiesto di triplicare la produzione dienergia atomicaentro il 2050 per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette. Tra loro sono in prima fila gli Stati Uniti, la Francia e anche gliEmirati Arabi Uniti, che a margine della Conferenza delle Nazioni Unite ospitata aDubaihanno anche firmato un accordo con la societàTerraPower LlcdiBill Gatesspecializzata nei reattori avanzati. Il patto tra la compagnia stataleEmirates Nuclear Energy Corporation(Enec)e l’azienda americana prevede così studi approfonditi sul potenziale direattori piccoli e velocichiamatitraveling wave reactor(Twr) negli Emirati stessi e all’estero. Tra i nodi da perfezionare c’è inoltre le modalità di stoccaggio dell’energia lungo la rete. È quindi conclamata l’intenzione di spingere l’acceleratore sull’energia atomica, che i promotori dell’intesa definiscono pulita e capace di contribuire alla lotta alladecarbonizzazionee alleemissioni di gas serra, accanto alle fonti rinnovabili. In generale la missione della compagnia statunitense è proprio realizzare tecnologie per fornireenergia priva di carbonioe al contempo definire processi per estrarre radioisotopi a fini medici. Per quanto concerne il loro progetto legato al nucleare, al momento il tallone d’Achille dell’operazione è rappresentato dal fatto chei reattori diTerraPower, per poter funzionare, necessitano di rifornimenti di un combustibile a base diuranio arricchitoa basso dosaggio (High-Assay Low-Enriched Uranium). Il problema è che il maggior produttore mondiale di questo “carburante” attualmente èla Russia, coinvolta nella guerra ucraina. La società del papà diMicrosoft, però, ha dichiarato aReutersche gliStati Unitistanno già lavorando per essere in grado di produrre quelcombustibilenel prossimo decennio, o perlomeno questo è quello che si aspettano di riuscire a fare. Ad ogni modo sembra proprio chelaCop28 di Dubaisia stata foriera di molteplici accordi traBill Gatese il Paese padrone di casa.La Fondazione del magnate dell’informatica, creata insieme all’ex moglie Melinda French, ha appena annunciato inpompa magnaun’altra partnership congliEmirati«per accelerare l’azione sul clima e rafforzare i sistemi alimentari attraverso investimenti nell’innovazione agricola». La Fondazione chiede infatti ai donatori di sostenere gli investimenti della rete globale diricerca agricolaCgiarper il periodo 2025-2027 allo scopo di raggiungere 500 milioni di coltivatori entro il 2030 e ridurre le emissioni del settore di un gigatone all’anno. L’obiettivo annunciato è sviluppare le innovazioni cheaiuteranno i piccoli agricoltori dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionalea rafforzare la loro resilienza e ad adattarsi aicambiamenti climatici. Insieme, le due parti hanno assunto nuovi impegni per un totale di 200 milioni di dollari in risposta alle minacce immediate e a lungo termine alla sicurezza alimentare e alla nutrizione, provocate dalclimate change.