Victoria’s Secret rivoluziona la lingerie: nuova linea adattiva per donne con disabilità

 

In passatoVictoria’s Secret ha ricevuto molte criticheper la sua mancanza di attenzione alla diversità eper aver promosso un’immagine femminile stereotipata attraverso i suoi famosi “Angeli”, modelle che rappresentavano un ideale di donna estremamente sessualizzato, che enfatizzava la bellezza fisica escludendo ogni altra idea di corpo. Tuttavia,dal 2021, grazie all’influenza di diverse figure femminili carismatiche e fonti di ispirazione all’interno dell’azienda, si è assistito a un significativocambiamento, che nel 2022 ha portato alla realizzazione di una campagna fotografica che mostrava le modelle in compagnia di madri e nonne, celebrando così un concetto di bellezza che abbraccia diverse generazioni. Il percorso di rinnovamento del brand prosegue oggi verso una riscrittura dei canoni di bellezza e desiderabilità attraverso illancio di una collezione adattativache si distingue per la sua accessibilità e comodità, mantenendo allo stesso tempo lo stile sensuale tipico del marchio. Gli indumenti sono realizzati con tessuti piacevoli al tatto, dotati di spalline regolabili e convertibili, e caratterizzati da chiusuremagnetiche innovative, sia anteriori per i reggiseni sia laterali per gli slip.Questo designconsente alle donne con difficoltà motorie di indossare e togliere gli indumenti in autonomia e con facilità​. Per sviluppare la linea,Victoria’s Secretha collaborato conGamut Talent Management, un’agenzia specializzata nel formare i grandi marchi a rispondere alle necessità delle persone condisabilità. «Nel continuo percorso di trasformazione del brand ci siamo accorti che i nostri prodotti lasciavano fuori una gran parte di persone che avrebbe potuto e dovuto entrare a far parte della platea del nostro marchio e per questo abbiamo deciso di apportare un cambiamento.Il percorso e lo sviluppo dei prodotti non è iniziato al 100% come avrebbe dovuto, devo dire la verità, ma collaborare con Gamut, porre domande e mantenere delle conversazioni aperte con donne con disabilità ci ha permesso di fare correzioni significative e sviluppare un prodotto che oggi ci soddisfa totalmente»,ha dichiarato Ursula Todaro, assistente vicepresidente di design presso VS&Co. Un’altra figura chiave del progetto è Lydia Smith, Chief Diversity Officer di Victoria’s Secret, che ha guidato l’azienda nel superare le sfide iniziali nel soddisfare le esigenze specifiche di questa clientela​. La risposta del pubblico è stata estremamente positiva. Bri Scalesse, una modella statunitense, disabile e attivista ha espresso il suo apprezzamento per il nuovo reggiseno, sottolineando come questo la faccia sentirecomoda e sexy. La collezione ha inoltre ricevuto ilGamut Seal of Approval, un riconoscimento che attesta la sua praticità e accessibilità. Disponibilein circa 40 negozi selezionati eonline, la linea rappresenta non solo un’opportunità di mercato, con un settore stimato in crescita fino a 400 milioni di dollari entro il 2026, ma anche unsignificativo passo avanti verso l’inclusività nel mondo della moda​. All’interno del sito sono riportate anche le testimonianze delle donne che hanno partecipato dando un apporto concreto alla realizzazione di questa linea adattativa in ogni sua fase. “Vedere le donne con disabilità incluse nel progetto di Victoria’s Secret è tutto per me, soprattutto perché ho visto quelle sfilate, ho visto le modelle che non rappresentavano il mio corpo e non ho mai pensato che avrei visto una modella simile a me in Victoria’s Secret. E ora, farne parte… è davvero surreale. Penso che sia la dimostrazione di un cambiamento e che ora c’è uno spazio importante per la nostra comunità.” scrive Bri Scalesse. Questa iniziativa segna un importante progresso nelriconoscimento delle donne con disabilità, non solo come consumatrici, macome individui con desideri e bisogni propri, tra i quali quello di sentirsi sexy e indipendenti.In un mondo dove spesso le donne con disabilità affrontano esclusione e indifferenza riguardo al tema dell’intimità, questa collezione diventa un simbolo di lotta contro gli stigmi, mostrando che l’accessibilità e l’attrattiva possono andare di pari passo​ e che anche le cicatrici sono sexy.