Educazione dei bambini: non esiste il metodo “migliore”, ma solo il più “adatto”
“Quando ero piccolaavevo un’idea chiara rispetto quello che sarebbe stato il mio compito nella vita– scriveGiovanna Giacomininel suo libroScuole Felici.La pedagogia basata sul metodo danese nei servizi educativi 0-6 anni in Italia(EricksonLive,144 pagine, 16 euro) – aiutare gli altri. Non sapevo chi e come, ma sapevo cheavrei cercato di rendermi utile”. E, in effetti, Giacomini racconta di essere nata 2 volte: la prima il 10 settembre 1978, a Treviso, mentre la seconda quando ha capito quale sarebbe stata la sua vera mission:trovare e applicare il “metodo” più adattoper realizzare, attraverso l’educazione di bambini e bambine, la lorofelicità. È proprio questo ciò che Giacomini ha cercato di fare attraverso l’ideazione del progettoScuole Felici. “Per tanti anni mi sono dedicata allo studio – continua il libro – ho conseguito una laurea e diverse specializzazione nel campo della formazione e della pedagogia”. Dopo aver avuto diverse esperienze sul campo, Giacomini racconta di aver sentito l’esigenza didare forma a tutte le sue conoscenze, sia quelle immagazzinate grazie allo studio che quelle accumulate durante gli anni da educatrice e insegnante; grazie alla decisione di creare un progetto perfettamente in linea con i suoi valori, è nata la seconda Giovanna Giacomini, l’imprenditrice. La spinta giusta è arrivata il 30 settembre 2013, quando è nato il suo primo figlio, Ascanio: “dopo la sua nascitaho iniziato a considerare tutti i modelli pedagogici che avevo studiato,alla ricerca del migliore. La mia conclusione, però, è che non esiste il metodo ‘migliore’.Esiste il metodo di più adatto”,che nel suo caso è stato quellodanese. Si tratta di unsistema educativoche ha lo scopo di gettare i semi della curiosità e creare le giuste condizioni affinché questi semi possano crescere e contribuire allaformazionedi essere umani equilibrati, innovativi e capaci. Il metodo affonda le sue radici, a sua volta, nellafilosofiaHygge,che letteralmente significa“calore e intimità”, ma che in realtà racchiude molti altri significati. Questo metodo ha a che fare, infatti, con ilbenessere personale, la condivisionema soprattutto con l’attaccamento alla propria casa. Più che con le parole, il modo migliore per comprendere questa filosofia è attraverso un’immagine: pensa alla luce dell’alba o del tramonto, ai raggi del sole che scaldano il viso e si espandono intorno all’ambiente circostante. Ora, riproduci tutto ciò all’interno della tua casa, dove tutto è tranquillo, privo di turbolenze, dove è possibile condividere il tempo e lo spazio con le persone a noi più care. Questo, secondo il metodo danese,cipermette di essere felici, perché ci dà l’opportunità di riscoprire i veri piaceri della vita, con consapevolezza, calma e serenità.Hyggenon significa, però, vivere rinchiusi in casa, anzi. Le lunghe passeggiate in mezzo al verde sono, infatti, uno dei 5 pilastri di questa filosofia. Il progetto di Giacomini ha avuto inizio con una domanda: “Che cosa desidero davvero per il mio bambino?La felicità”, scrive. E, proprio per rispondere a questo suo interrogativo, nel 2021 è nataScuole Felici,una nuova idea diservizio educativomolto lontano dalla concezione pedagogica di inizio ‘900 e assai diffusa in Italia. Qui, infatti, i servizi educativi spesso coincidono con l’idea di dover “curare” e custodire a tutti i costi bambine e bambini. “Non fare quello; stai attento; non correre; no, li non puoi salire, è pericoloso; non sporcarti”. Potremmo fare un elenco infinito dei divieti che vengono spesso imposti a bambine e bambini per evitare che corrano rischi. Eppure, proprio il rischio rappresenta una componente fondamentale del progettoScuole Felici. “Lasciamo che i nostri bambini abbiano il coraggio di provare,di sbagliare e a volte di fallire, intervenendo il meno possibile, senza offrire loro la soluzione ma consentendo loro di imparare dai propri errori”. Lo scopo èfavorire le esperienze di rischio, in modo che bambini e bambine possano conoscere il mondo,superare i propri limi e acquisire maggiore autostima. Per questo aScuole Felicisi offrono a piccoli e piccole esperienza reali, oggetti di uso quotidiano, come per esempio, il martello. Oltre all’educazione al coraggio, sono 4 gli assi portanti del progetto. 1. Educazione attraverso il contesto e la filosofiaHygge: tutto è ispirato al minimalismo. La parola d’ordine è semplicità: dall’arredamento all’architettura; dai giocattoli all’educazione prestando sempre molta attenzione ai materiali (sempre naturali e di recupero) e al concetto di sostenibilità. 2. Educazione allafiducia,cherappresenta la base di questo approccio perché proprio sulla fiducia ogni bambino/a può costruire le fondamenta della sua autostima. In questo modo, hanno la possibilità di esplorare il mondo intorno, viene concesso loro lo spazio per sbagliare e trovare soluzioni in autonomia. Attraversoil gioco libero, si sentono più creativi, usano l’immaginazione e si sentono protagonisti attivi di ciò che stanno facendo. Tra l’altro il gioco non è considerato una perdita di tempo, ma al contrario, ha un ruolo centrale. Inoltre, sulla base della filosofiaHygge, i bambini trascorrono la maggior parte del tempo all’esterno, a contatto con la natura, anche se piove, nevica o c’è vento. 3. Educazione all’empatia:in questo modo bambini e bambine imparano a tenere al prossimo, a saper leggere le emozioni di chi ci sta intorno, a esprimersi. 4. Educazione alla sincerità:l’obiettivo è adottare un approccio sincero e aperto anche per quanto riguarda i temi più delicati, come quello la morte o la sessualità. AScuole Felici,bambini e bambine vengono a conoscenza di tutto ciò che riguarda la vita senza bugie o giri di parole. Attraverso ilmetodo danesesi vuole immaginare e creare l’educazione sotto un altro punto di vista:non si tratta di dare regole, piuttosto di permettere a piccoli e piccoledi conoscere i propri sogni e le proprie capacitàper poi applicarle al meglio, senza dimenticarsi degli altri. Insomma, un metodo per trovare la propria felicità.