Cop28: il sultano Al Jaber sfrutta l’evento per accordi petroliferi?
Gli Emirati Arabi si preparano a ospitare i colloqui sul clima delle Nazioni Unite ma, secondo alcuni documenti scoperti dalCenter for Climate Reportingepubblicati dallaBbc, anzichéfavorire l’abbandono dei combustibili fossili, la presidenza dellaCop28avrebbe intenzione di discutere nuovi accordi sulla vendita di petrolio e gas proprio durante il più importante evento globale dedicato ad affrontare il cambiamento climatico. I documenti trapelati sono stati redatti dallo staff del sultanoAl Jaber, Presidente della Cop28 e Amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi,Adnoc, che da solafornisce circa il 3% del petrolio mondiale. Secondo l’analisi, il Paese avrebbe intenzione di sfruttare la propria posizione perfare affari con 13 partner commerciali, tra cui Australia, Canada, Cina, Germania, Egitto e Mozambico. Lo staff diAl Jaberavrebbe anche preparato alcuni punti di discussione sulle opportunità commerciali della società statale di energia rinnovabileMasdar(anch’essa di proprietà di Al Jaber) in vista degli incontri con 20 Paesi, tra cui Arabia Saudita, Brasile, Cina, Egitto, Francia, Germania, Kenya, Olanda, Regno Unito e Stati Uniti. Incontrare i rappresentanti dei governi stranieri è una delle responsabilità principali dei presidenti della Cop. Tuttavia questi incontridovrebbero avvenire secondo standard precisi di imparzialità, come stabilito dallaConvenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici(Unfcc). Il compito del presidente della Cop dovrebbe essere inoltre quello diincoraggiare i Paesi a essere il più ambiziosi possibile nei loro sforzi per ridurre le emissioni. Gli attivisti per il clima hanno sollevato da tempo preoccupazioni riguardo al conflitto di interessi sui combustibili fossili da parte di Al Jaber in occasione dei colloqui di Dubai. Ma prima che i documenti riservati venissero pubblicati,lo staff della Cop28 ha ripetutamente negato le accuse di influenza indebitada parte della compagnia petrolifera dello sceicco. A settembre, un portavoce ha sostenuto alCenter for Climate Reportingche “lo staff della Cop28 è separato da qualsiasi altra entità” e che “le operazioni della presidenza sono completamente indipendenti e autonome”. Dopo che i documenti sono stati resi noti, alcuni informatori hanno confermato alCenter for Climate Reportingle indiscrezioni sul ruolo di Adnoc all’interno dei colloqui sul clima emerse dagli stessi documenti riservati, nonché l’esistenza di attività diplomatiche con i governi dei Paesi partecipanti alla Cop28 portate avanti da stretti collaboratori d’affari di Al Jaber. Anche le mail interne visionate dalCentersupportanole accuse secondo cuii vertici della Cop28 sono in contatto regolare con i dipendenti delle compagnie petrolifere. Adnoc e altre compagnie petrolifere avrebbero in particolare indirizzato alcune proposte commerciali a Paesi specifici su richiesta del team che gestisce i colloqui sul clima di Dubai. Dalla Cop28, finora, sono arrivate però solo smentite. Un portavoceha fatto sapereche i documenti citati dallaBbc“sono imprecisi e non sono stati utilizzati dalla Cop28 nelle riunioni” commentando che “è estremamente deludente vedere laBbcutilizzare documenti non verificati”.