La Cina punta sui carbon coins contro la crisi climatica

 

Il fatto che all’interno di un gigante economico e politico come laCinaqualcosa si muova nella direzione dellasostenibilitàrappresenta tutto sommato una buona notizia sul piano dell’ambiente. Nelle ultime settimane per esempio in una moderna stazione della metro del distretto di Pingshan aShenzhen, provincia del Guangdong, c’è una nuova iniziativa, interessante e si spera anche utile, promossa dall’amministrazione locale e rivolta soprattutto aipendolari. Questi passeggeri accumulanomonete di carbonioe possono scambiarle con buoni spesa e abbonamenti di viaggio. Il Paese asiatico, infatti, ha individuato in progetti locali come questi una via per parlare direttamente alle famiglie e provare così a coinvolgere i cittadini nella battaglia perla riduzione delleemissioni, accanto a incentivi come rinunciare alle automobili, piantare alberi e combattere gli sprechi energetici. Uno studio dellaChina Academy of Sciencesdel 2021, d’altra parte, aveva già calcolato che i nuclei familiari contribuiscono a oltre la metà delle emissioni totali dellaRepubblica Popolare, pari aoltre 10 miliardi di tonnellate all’anno. Ora il progetto della città sud-orientale, intitolatoCarbon Road for Everyone, è pensato quasi come un gioco, per non dire un talent show, attraverso dinamiche simili forse a quelle dei social network: in sintesi, come riferisceReuters, sostanzialmente premia le persone che registrano il loro utilizzo deitrasporti pubblici. Per sensibilizzare ulteriormente la popolazione, l’iniziativa è accompagnata da una vera e propriamostraespositivaallestita nellametropolitana. In generale l’intenzione del Partito Comunista al potere è tentare di mobilitare l’intera società, e non soltanto l’industria, per fare in modo chela Cinadiventi un Paese azero emissioni di carbonioentro il 2060 enon sia più il maggior responsabile delle emissioni di gas serranel mondo. Le azioni di Pechino contro ilclimate changed’altronde saranno attentamente esaminate in concomitanza conlaCop28, in programma a Dubai da giovedì 30 novembre a martedì 12 dicembre 2023. È almeno dal 2015 chelaCinapensa a diversi sistemi e modalità incentrati sull’idea deicrediti di carbonio. Alcuni di questi, anche quando sono su base volontaria, implicanol’accesso ai dati personalidei cittadini, in un contesto complessivo che alimenta qualche preoccupazione perché manca ditrasparenza: il conteggio dei passi, lo stesso uso dei trasporti e l’acquisto di prodotti efficienti o rispettosi dell’ambiente sono alcuni esempi. Gli istituti bancari hanno persino ideato meccanismi per collegare icarbon coinsal miglioramento del rating dei clienti. Fra le ombre che aleggiano su queste iniziative, tra l’altro, emerge un dubbio “scientifico”: gli studiosi non sanno ancora se si tratta di strategie che generano nuovi tagli alleemissioni di anidride carbonicaoppure, più semplicemente, si limitano a registrare quelli che accadono comunque. Infine c’è un ultimo timore. Questi programmi dicarbon inclusionrischiano di puntare i riflettori delle responsabilità climatiche sucittadini e famiglie, distogliendo l’attenzione dalsettore industriale, che non è certo avulso dalle dinamiche delleemissioni inquinanti.