“Il bianco nel blu”: il viaggio alla ricerca del corallo nero
Una missione subacquea a caccia di foreste dicorallo nero. Anche così i documentari sull’ambiente sbarcano sul grande schermo. Il cinemaCityLife Anteodi Milano ha ospitato la prima proiezione deIl bianco nel blunell’ambito del progettoSea Beyond, in collaborazione conIOC Unescoe ilGruppo Prada, all’interno delNational Geographic Fest 2023. A presentare tutta l’iniziativa prima della visione sono l’attivista per il clima e divulgatriceSofia PasottoeGiovanniChimienti, biologo marino all’Università degli Studi di Bari Aldo MoroeNational Geographic explorer, esperto di coralli, habitat marini e biodiversità, capo della spedizione. Le difficoltà nel portare avanti questo tipo di studi stanno anche nel fatto che occorre scendere inprofonditàper poter raggiungere questi ambienti e questi animali, come ilcorallo nerodi 2 metri e un migliaio di anni, trovato tra le correnti del Mediterraneo e analizzato dall’esploratore. È una delle anticipazioni della proiezione. «Arrivare alle persone è fondamentale per spiegare l’urgenza di questi interventi. La prima cosa da fare è conservareil nostro ambiente», afferma Chimienti, «Nonostantelacrisi climaticac’è ancora qualcosa da proteggere e salvare, c’è ancora bellezza. I coralli poi, se da un latose la passano male, dall’altra esistono da prima dei dinosauri e hanno assistito a diverse estinzioni». Introdotto daMarco CattaneodiNational Geographic Italia, Chimienti racconta come ha condotto il suo team tra le acque dell’area marina protetta alleIsole Egadioltre la subacquea classica, fino ad alcune centinaia di metri di profondità. La ricerca di foreste di coralli neriè stata possibile grazie a un affiatato staff multidisciplinare comprensivo di tecnici, scienziati, fotografi e sub professionisti, tramite un catamarano speciale e mezzi del posto. «Ora occorre lavorare tutti insieme perché questocapitale naturalecontinui a essere custodito», dichiara il biologo citando il tema al centro del festival. PoiFrancesca SantorodellaCommissione oceanografica intergovernativa Unescoparla diSea Beyond: «Questo progetto rappresenta una buona pratica: mettere insieme le organizzazioni intergovernative come la mia, le organizzazioni private e la ricerca scientifica per educare e informare sui temi ambientali egli oceani, con l’obiettivo di creareun movimento collettivo di buona volontàcome mi piace definirlo». Attualmente sono in corso le adesioni delle scuole di tutto il globo perla terza edizione dell’iniziativa, accanto all’Asilo della Lagunache, sempre insieme alGruppo Prada, porta i piccola scolari a studiare Venezia. Le immagini subacquee del documentario, diretto da Igor D’India, sono meravigliose e suggestive. Descrivono una missione, una vera e propria sfida da realizzare in due settimane, considerando le difficoltà legate al meteo, alla corrente e al mare – tempeste incluse -, trala secca di Favignana e Marettimo, l’isola più selvaggia dell’arcipelago siciliano. I protagonisti del docufilm sonoi fondali marini, l’ultimo baluardo del Pianeta ancora inesplorato. «Il corallo nero è la mia ossessione», confessa Chimienti: questo animale a sorpresa è bianco all’esterno ma ha una parte interna scura, flessibile, resistente alle correnti e alle acque profonde. A un certo punto, una volta vinte le correnti grazie agli scooter subacquei, finalmente la squadra individua sul versante ovest la prima colonia dicorallo neromai documentata aMarettimo. Ma la missione non può ancora dirsi completa. Solo sette mesi dopo, trovate le risorse per una nuova spedizione, è possibile tornare a esplorare, fino alla scoperta di una bellissima foresta formata centinaia di metri quadri diMarettimo: «un cuore pulsante dibiodiversità», esclama Chimienti.