State of Climate Action 2023: i nostri sforzi climatici sono insufficienti

 

Per evitare che la crisi climatica faccia danni sempre più grandi e più gravi dovremmocontenere l’aumento di temperatura(rispetto all’era pre-industriale)sotto gli 1,5 °C. Purtroppo però, nonostante sappiamo come andrebbe contrastata l’emergenza, non stiamo facendo nemmeno lontanamente abbastanza. Lo ha ribadito loState of Climate Action 2023, il report pubblicato dalWorld Resources Instituteche monitora iprogressi nei vari settori della lotta alla crisi climaticae dà una tabella di marcia chiara su comecolmare il divario nell’azione per il clima. Secondo l’ultima edizione del report, uscita il 14 novembre, gli sforzi globali perlimitare il riscaldamento globalestanno fallendo su tutta la linea:41 dei 42 indicatori valutati non sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi al 2030nei vari settori responsabili delle emissioni di gas serra (energia, edilizia, industria, trasporti, foreste e territorio, cibo, agricoltura, finanza climatica). L’unico parametro su cui siamo in linea per contenere l’aumento di temperaturariguarda il mercato delle auto elettriche(nel 2022 sono state il 10% delle nuove auto vendute, rispetto all’1,6% del 2018). In oltre la metà degli indicatorii progressi sono nella giusta direzione ma ancora insufficienti e lontani dalla realtà, mentre in sei indicatori addirittura stiamo andando nella direzione sbagliata. Gli ambiti che necessitano di “un’inversione a u” sono quello deitrasporti, in particolare lariduzione dei viaggi in auto(dovrebbe calare del 40%, sta invece aumentando),l’agricoltura e la produzione di cibo(serve diminuire drasticamente lo spreco, che al contrario è in crescita),i sussidi alle fonti fossili, la perdita di mangrovie e la produzione di acciaio. Ci sono poi, come detto, tutta una serie di ambiti in cui stiamo procedendo dalla parte giusta, ma ancora troppo piano. Il tasso dideforestazioneannuale e di emissioni legate all’agricoltura deve diminuire molto più velocemente. Dobbiamo invece accelerare sulle rinnovabili. Gli impianti solari ed eolici stanno crescendo e oggi sono le opzioni più economiche per produrre energia in molti Paesi. La capacità rinnovabile globale, per questo, aumenterà nel 2023 di quasi un terzo,il più grande salto mai registrato, eppure non basta, bisogna correre per fermare l’emergenza climatica. Nel contempo, è necessario abbandonare il prima possibile i combustibili fossili:ilphase-outdalcarbonecome fonte energetica dovrebbe procedere sette volte più rapidamente di adesso. Progressi sono necessari anche suiregimi alimentari: dobbiamo passare a diete più sane e sostenibili otto volte più velocemente rispetto al ritmo attuale,riducendo il consumo pro capite di carne di mucche, capre e pecorea circa due porzioni a settimana o meno nelle regioni ad alto consumo (Americhe, Europa e Oceania) entro il 2030. La crisi climatica è la più grande sfida del nostro tempo e avremmo tutti gli elementi per vincerla. Continuando così, però, l’aumento di temperatura salirà ben oltre gli 1,5 °C, spianando la strada a scenari catastrofici per la nostra sopravvivenza.