Il Ddl contro la carne coltivata alla Camera, tra dubbi e tensioni
L’Italiapotrebbe diventare ilprimo Paese in Europaavietare la produzione, la venditae quindi il consumo dellacarne “coltivata”, o“sintetica”com’è stata rinominata. Così, in questi giorni, i 7 articoli deldisegno di leggea firma dei ministri dell’AgricolturaFrancesco Lollobrigidae della SaluteOrazio Schillaciverrannosottoposti all’approvazione del voto alla Camera. Attorno alDdl, che metterebbe albando la commercializzazionedi tutti i cibi e mangimi ottenuti attraversocolture cellulari in laboratorio, aleggiano però le perplessità delQuirinale, perché le sue norme non risultano esattamentein sintonia con le linee guida tracciate daldiritto internazionalee dall’Ue: il provvedimento, infatti, potrebbe correre il rischio diattirare sull’esecutivo l’apertura di unaprocedura di infrazioneda parte di Bruxelles. Mentre la lente d’ingrandimento delColle inizia a inquadrare e analizzare a sua volta le misure, arriva la pregiudiziale di costituzionalità di+Europa, che definisce il divieto inserito nel disegno di legge comeanti-scientifico, anti-europeo e anti-italianoperché viola le norme dell’Unione sulmercato comunee il principio dellalibertà d’impresa garantito dall’articolo 41dellaCostituzione, oltre a ostacolare il progresso dellaricerca. Il partito fondato daEmma Bonino, infatti, sottolinea che non solola carne coltivatanon fa malealla salute, stando alle evidenze a disposizione, ma contribuisce a ridurre sial’impatto ambientale e climaticodella produzione chela sofferenza degli animali. Inoltre. il paradosso è che sulle tavole del Paese potrebbero comunque sbarcarealimenti sinteticirealizzatifuori dai confini nazionali,anche se per ora il commercio nel Vecchio Continente non è cominciato. Sulla scia di queste iniziative,+Europaha portato fisicamente in Parlamentolacarne coltivataa titolo dimostrativo. Il centro-destra dal canto suo difende compatto il Ddl, dichiarando che serve atutelare il patrimonio agroalimentare italiano.Nel frattempo alcuni osservatori fanno notare che se il Capo dello Stato Sergio Mattarella decidesse di applicare il veto sospensivo al disegno di legge si configurerebbe una fattispecie a suo modo storica. Il Presidente della Repubblica è intervenuto così solo in un’altra occasione, nel 2017, dopo che le Camere avevano approvato la legge sulle mine anti-uomo. Già la scorsa estateil Senatoaveva approvatoil Ddlche vieta la produzione dellacarne coltivata, escludendo l’Italia da un mercato che, presto, prenderà piede in tutta Europa e che ridurrebbe ilnumero di animali impiegati nell’industria alimentare. Poi, un mese fa,il Governoha ritirato il divieto allacarne sinteticasu indicazione dello stesso ministero dell’Agricoltura, proprio per via dei possibili contrasti con le leggi dell’Unione europea. Ora però il provvedimento è atteso all’esame della Camera dei Deputati.